Diverso l’articolo, il colore scelto, ma soprattutto l’orientamento politico. Dalla testata italiana parte la diffida
Stesso nome e stesso font, ma con un orientamento politico opposto: ‘Il Manifesto’ esce anche in Grecia ma è un fake.
La denuncia arriva dallo stesso storico quotidiano comunista, “un plagio della destra” contro il quale è già partita la diffida degli avvocati italiani che chiedono di interrompere le pubblicazioni.
La differenza nell’articolo e nel colore
Gli autori del plagio – si spiega nell’articolo che alla firma di Giansandro Merli affianca quella del collega greco Dimitri Deliolanes – “hanno sostituito l’articolo determinativo maschile ‘il’ con il corrispettivo greco neutro ‘to’.
Per il resto la testata è identica a quella disegnata nel 1971 da Giuseppe Trevisani, primo grafico del giornale.
L’altra variazione, significativa, è la scelta del colore: non c’è il rosso della striscia sotto il nome, ma un cerchio giallo attorno all’articolo.
Testata nata nel 2019
‘To manifesto’ nasce nell’aprile 2019, a tre mesi dal voto delle politiche. Dopo qualche copia cartacea preelettorale, continua ancora la ricostruzione, è rimasta solo su Internet fino al 16 maggio scorso, quandoè tornata in edicola, spingendo lo slogan che ha circolato per le strade di Atene sul retro di alcuni autobus: “Al centro del potere”. Sotto il profilo twitter, invece, campeggia la scritta: “La classe media è il futuro della nazione”.
Di qui la conclusione: “le irregolarità commesse copiando nome e logo possono andare dalla violazione di copyright, alla concorrenza sleale, al plagio. Il manifesto è un marchio registrato a livello europeo, storico in Italia, la sua tutela va al di là dei singoli stati membri. In questa vicenda, però, più che la protezione della proprietà intellettuale conta la difesa della storia del giornale. La linea rossa che sottolinea le lettere della testata indica una collocazione politica precisa e un editore puro e indipendente, organizzato in forma di cooperativa. Chi vuole fare un giornale giallo deve usare un altro nome”.
Appello ai lettori
Di qui un appello a lettori e simpatizzanti: “Se vi trovate in Grecia non compratelo. Più che la tutela della proprietà intellettuale conta la difesa della storia del giornale”.