In un incontro del Consiglio per lo sviluppo strategico, Vladimir Putin – forse per la prima volta – ha espressamente ammesso le difficoltà tecnologiche che la Russia sta affrontando in seguito alle sanzioni, al blocco “quasi totale” dell’accesso alle tecnologie occidentali e alla decisione dei giganti della tecnologia (Microsoft, Apple, Google, Adobe, Cisco) di lasciare il paese.
“Colossale difficoltà”
“Non si tratta solo di limitazioni, ma di un blocco quasi totale che viene attuato contro il nostro Paese per quanto riguarda l’accesso ai prodotti high-tech stranieri”, ha dichiarato. “Rendendoci conto della colossale quantità di difficoltà che stiamo affrontando, cercheremo nuove soluzioni in modo energico”, ha aggiunto invitando dunque a fare buon uso delle tecnologie russe esistenti e a sviluppare “nuove imprese nazionali innovative”.
Google e Apple nel mirino
Sarà una coincidenza forse, ma quasi in contemporanea si è diffusa la notizia di una sanzione da 360 milioni di dollari comminata dalle autorità russe a Google per non aver rimosso contenuti vietati nel paese.
E ora nel mirino dell’antitrust è finita Apple, accusata di abuso di posizione dominante nel mercato delle app, in particolare, per le modalità di pagamento interne o esterne all’app store. L’ammontare della sanzione, spiega Reuters, verrà quantificata con una indigine amministrativa.
Mosca ha a lungo contestato l’influenza delle piattaforme tecnologiche straniere sul suo mercato, ma la situazione si è ulteriormente accesa da febbraio, con lo scoppio della guerra in Ucraina. Nulla di più facile che il Cremlino ricorra ora in massa a questi sistemi anche per cercare di esercitare un maggiore controllo sul web.