Milano lancia Next Mobility Exhibition. Appuntamento ad ottobre

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In calendario nel prossimo autunno nel capoluogo lombardo il nuovo appuntamento biennale dedicato alla mobilità del futuro. Nei progetti della Fiera di Milano e di Emanuele Guido, responsabile marketing strategico dell’ente e direttore della manifestazione, tra gli obiettivi c’è anche quello di rilanciare a livello nazionale e internazionale la filiera italiana del trasporto pubblico

Next Mobility Exhibition è il nuovo appuntamento biennale dedicato alla mobilità del futuro che esordirà a Fiera Milano (Rho) dal 12 al 14 ottobre 2022. Il nuovo salone, organizzato da Fiera Milano, ha come partner Agens (Agenzie Confederale dei Trasporti e dei Servizi), Anav (Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori) e Asstra (Associazione Trasporti). L’obiettivo è quello di creare nuove opportunità di incontro per contribuire a rilanciare a livello nazionale e internazionale la filiera italiana della mobilità, favorendo lo sviluppo di una leadership industriale nel comparto della mobilità sostenibile e traguardando l’importante processo di transizione ecologica in corso.

L’Intervista: Parla Emanuele Guido

Ne parliamo con Emanuele Guido, responsabile marketing strategico di Fiera Milano e direttore della manifestazione.

Emanuele Guido

Transizione energetica e sostenibilità fanno ormai parte dell’agenda della maggior parte dei Governi. Quali sono le novità e i temi di dibattito che verranno presentati a Next Mobility Exhibition?

«Next Mobility Exhition (NME) si inserisce in un settore, quello del trasporto pubblico, che nel pre-pandemia in Italia generava un fatturato di circa 12 miliardi di euro all’anno e che rappresenta un comparto chiave per la ripresa e lo sviluppo economico dell’intero Paese. Basti pensare che nel PNRR le risorse assegnate al Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili ammontano complessivamente a 61,3 miliardi di euro, in parte proprio per realizzare le infrastrutture di supporto alla diffusione delle alimentazioni alternative (metano, elettrico, idrogeno) e sono disponibili 8 miliardi di euro per il periodo compreso tra il 2019 e il 2033. Per questo abbiamo ritenuto che un mercato così dinamico avesse bisogno di un evento di riferimento in cui far convergere energie, know how e competenze e raccontare le potenzialità di un sistema più sostenibile per la mobilità delle persone. Lo faremo attraverso la proposta espositiva, ma, grazie al Comitato Tecnico Scientifico di NME, presieduto dal professor Pierluigi Coppola del Politecnico di Milano, abbiamo messo a punto anche un ricco calendario di eventi per analizzare i temi della transizione energetica e digitale. Abbiamo in calendario diversi appuntamenti dedicati allo sviluppo delle infrastrutture, ma anche ai nuovi mezzi (e-buses, idrogeno e Lng), allo sviluppo della smart city, con approfondimenti dedicati agli hub intermodali, ai PUMS (Piani Urbani di Mobilità Sostenibile) e all’analisi dello stato dell’arte delle principali metropoli internazionali. Grande attenzione anche agli scenari futuri, destinati a far evolvere la mobilità pubblica in chiave sempre più attenta all’ambiente: guida autonoma, sharing e micromobilità, smart mobility, mobilità innovativa».

Digitalizzazione e Innovazione: ci sarà un confronto anche con altri paesi europei?

«NME è un evento che vuole guardare oltreconfine. All’interno del Comitato Tecnico scientifico siedono i rappresentanti di UITP (l’Associazione Internazionale del Trasporto Pubblico) e IRU (International Road Transport Union) che rappresentano due finestre fondamentali per un’apertura verso l’internazionalità del Salone. Anche per questo abbiamo previsto un appuntamento per un confronto tra le più importanti aziende che operano in Europa e che rappresentano delle eccellenze in campo di transizione energetica e digitale. Un momento unico per il comparto e per avviare un dialogo tra veri campioni del settore del trasporto pubblico».

Perché questa fiera ha un appuntamento biennale? 

«È una scelta che vuole premiare l’innovazione reale e disponibile sul mercato. Perché questo avvenga, in questo settore il ciclo è almeno biennale e, da qui, la scelta della periodicità. Inoltre. è una decisione in linea anche con gli altri Saloni internazionali del settore, che ci permette di collocarci al meglio all’interno del calendario europeo, seguendo le tempistiche di cui fisiologicamente le aziende hanno bisogno per studiare e lanciare nuovi prodotti».

Quale sarà la caratteristica principale della prossima edizione? Gli appuntamenti da non perdere? 

«Questa prima edizione vuole essere il primo passo per la realizzazione di un evento che racconti a 360 gradi l’evoluzione della mobilità delle persone in chiave sostenibile. Come vi dicevo, lo faremo attraverso la proposta espositiva, ma anche attraverso un calendario di appuntamenti davvero ricco. In particolare, voglio segnalarvi l’evento di apertura intitolato: I driver per una mobilità innovativa e sostenibile. Il Politecnico di Milano presenterà, infatti, un importante studio che offrirà gli strumenti per riattivare la domanda di trasporto pubblico purtroppo affossata dalla Pandemia. Una prima italiana che si inserisce all’interno degli obiettivi descritti dal Position Paper del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e che accetta la sfida dell’ambizioso target di aumentare, entro il 2026, del 10 per cento lo share modale.

Voglio inoltre ricordare la presentazione del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, che sarà fatta ufficialmente in occasione di NME. Venticinque università, altrettanti centri di ricerca e 24 grandi imprese si mettono insieme per creare il più grande player italiano del settore facendo entrare nel vivo le misure indicate dal PNRR, Missione 4.2, “From Research to Business”. E il mix pubblico-privato mette subito sul tavolo un investimento di 394 milioni di euro per i primi 3 anni (2023-2025), dando spazio a 696 ricercatori dedicati e 574 neoassunti. Tutto questo con una sede centrale a Milano e 14 nodi distribuiti in modo capillare da Nord a Sud, a garanzia di quel riequilibro territoriale alla base delle iniziative indicate dal PNRR e nate con il grande obiettivo di modernizzazione del Paese. Ma, come anticipavo, a NME ci sarà molto di più».

Per esempio? 

«In tre giorni abbiamo concentrato più di 20 convegni. Grazie al contributo di importanti partner come Agens, ANFIA; ANIE, ANAV, Federmotorizzazione, Globe Italia, Studio Jacobacci, Traspol-Politecnico di Milano, i tre giorni di fiera permetteranno di fare il punto sull’evoluzione della mobilità in chiave sostenibile. Sotto i riflettori la transizione energetica – con diversi appuntamenti dedicati allo sviluppo delle infrastrutture, ma anche ai nuovi mezzi (e-buses, idrogeno e Lng) e lo sviluppo della smart city, con approfondimenti dedicati agli hub intermodali, ai PUMS (Piani Urbani di Mobilità Sostenibile) e all’analisi dello stato dell’arte delle principali metropoli internazionali. Grande attenzione anche agli scenari futuri, destinati a far evolvere la mobilità pubblica in chiave sempre più attenta all’ambiente: guida autonoma, sharing e micromobilità, smart mobility, mobilità innovativa».

È possibile avere uno spaccato degli espositori?

«Ad oggi già più di cinquanta aziende – trovate l’elenco sul sito di manifestazione – hanno risposto all’appello di Next Mobility Exibition tra cui spiccano diverse case costruttrici di mezzi come Industria Italiana Autobus, Irizar e-mobility, IVECO BUS, MAN Truck&Bus, Rampini e Solaris. Spazio anche ai protagonisti della transizione energetica grazie, tra gli altri, a Kempower, Loop Energy e Nuvera Fuel Cells. Forte la presenza sul fronte IT, con aziende come Greenshare, IVU Traffic Technologies Italia, MAIOR, Nordcom, Optibus Transportation Limited, Padam Mobility, Shotl Transportation e Y. Share».