La crisi di Governo sulle prime pagine dei giornali

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La fine del governo di Mario Draghi domina in assoluto le prime pagine dei giornali in edicola, anche se di fatto, ieri dopo il suo discorso il premier avrebbe incassato la fiducia al Senato con 95 sì.
Quali angolazioni hanno scelto i principali quotidiani per raccontare la vicenda?

‘Corriere della Sera’, ‘Messaggero’ e ‘Mattino’ hanno titolato in modo diretto sulla fine dell’esecutivo, riassumendo nell’occhiello quanto accaduto a Palazzo Madama, con Lega, FI e 5S che non hanno votato, e ora la prospettiva di elezioni.

Sui partiti che non hanno votato mette l’accento Avvenire, che parla di un ‘Fuggi Fuggi dal governo’.
Stessa scelta, ma più spiegata, per il Sole 24 Ore che cita apertamente la scelta di M5S e centrodestra di non votare e aggiunge un riferimento a quanto accadrà oggi, con “Draghi chiude la partita alla Camera”.

La critica di Stampa e Repubblica

Traspare un giudizio di critica alla classe politica dai titoli scelti da Repubblica e La Stampa. Il quotidiano diretto da Maurizio Molinari titola “L’Italia tradita”, mentre per il giornale torinese sceglie “Vergogna”.

Cita Winston Churchill e uno dei suoi discorsi più celebri durante la Seconda Guerra Mondiale il Resto del Carlino, con “L’ora più buia”.
Il Manifesto sceglie “Patadrag”, quasi con un richiamo onomatopeico per descrivere quanto accaduto al Senato.

La vignetta del Foglio

Scelta di impatto quella del Foglio che allude anche al significato in politica estera assunto dalla crisi, in particolare nel contesto della guerra in Ucraiana e dell’ingerenza Russa, citata tra l’altro anche da Draghi nel suo discorso.
Una sovra copertina – accanto alla prima pagina vera e propria – riporta una vignetta di Makkox che ritrae Vladimir Putin in tenuta da spiaggia. “Forte dei Marmi, we’re coming home!” si legge nel fumetto, accompagnato dalla scritta ‘Chiusa una crisi riaperta una stagione’.

Le responsabilità di Draghi

Il Giornale e il Tempo attribuiscono la responsabilità della fine dell’esecutivo allo stesso Draghi e alla sua decisione di non accettare una maggioranza senza i 5S, una linea che la testata diretta da Augusto Minzolini traduce come allineata alle posizioni del Pd.

Riferimento a questa vicinanza con il centro sinistra anche sulla prima pagina di Libero, che però guarda alle elezioni con un “Dai che si vota”.
Scelta simile anche per la Verità che nell’occhiello chiama in causa anche Sergio Mattarella, ritenuto il “grande colpevole di ciò che è successo”.

Conferma tutta la sua opposizione al governo e a Draghi il Fatto Quotidiano che titola “Sono sempre i Migliori quelli che se ne vanno”, accusandolo di aver “cercato lo scontro” e di aver “preso a calcio M5S e Lega”.

Secondo il Domani “la sconfitta di Draghi è la vittoria della destra”, mentre già è partita la campagna elettorale estiva.