Sette giorni e nove ore. E’ il tempo in cui è rimasto online il nuovo progetto editoriale del quotidiano indipendente Novaya Gazeta, costretto a sospendere la pubblicazione a marzo per la repressione delle voci critiche della guerra in Ucraina.
Il 15 luglio, lo staff della testata di cui fa parte anche Dmitry Muratov, nobel per la pace, ha lanciato una rivista cartacea che può essere vista in rete dal sito ‘Novaya Rasskaz-Gazeta’.
Il primo numero conteneva in particolare un’analisi dell’ideologia di Vladimir Putin e dell’autoritarismo. Ma, una settimana dopo il suo lancio, il sito in Russia è accessibile solo tramite Vpn.
Accusato di “screditare le forze armate”
“Il nostro sito è stato ucciso subito dopo la sua nascita”, ha affermato la pubblicazione in una nota. L’ufficio del procuratore russo avrebbe accusato la testata – senza fornire dettagli – di “screditare” le forze armate russe, reato ormai ampiamente utilizzato per soffocare le critiche all’intervento militare in Ucraina.
“Al momento non ci sono denunce contro la nostra rivista cartacea. Quindi continueremo a preparare il suo secondo numero”, aggiunge il comunicato, invitando i suoi lettori “a non scoraggiarsi”.