Un mese particolare e delicato quello di giugno, per la politica e l’informazione. Con una flessione chiara delle performance social che coincide con la chiusura della stagione tv per molti dei brand che abitualmente popolano la Top 15 di Sensemakers. Con l’attenzione per la guerra in Ucraina in affievolimento, qualche rigurgito coviddiano, e non ancora scatenatesi le dinamiche distruttive che hanno portato alla fine del governo Draghi
Stravince Rai3, ma con prestazioni non esaltanti di tutti i brand informativi e televisivi attivi sui social. Giugno è stato un mese decisamente fiacco, dal punto di vista della vitalità social, per i titoli più maturi, abituati a confrontarsi anche nelle principali arene online.
I numeri della Top 15 prodotta da Sensemakers per Primaonline.it risultano largamente in flessione. In qualche caso tendenti ad un crollo in buona misura fisiologico, ma non del tutto naturale. Basti dire che a giugno nessun brand raggiunge la soglia del milione di interazioni e solo due superano quota 500 mila.
Numeri in calo. Il Tg3 di Orfeo fa eccezione
In vetta si conferma ‘Che tempo che fa’, a quota 907mila interazioni sulla quattro principali piattaforme e con 538 mila visualizzazioni su Facebook e Youtube. Ma lo stesso programma, attualmente in pausa in tv, nel mese precedente aveva raggiunto e ingaggiato oltre 3,1 milioni di persone.

Al secondo posto della classifica si colloca un’altra trasmissione della terza rete che fa ascolti televisivi rilevanti, con rimbalzi e condivisioni in Rete dello stesso livello e tenore. ‘Report’ ha sfiorato nel mese trascorso le 700mila interazioni e conquistato il secondo posto. Lo ha fatto proponendo in tv, dopo le puntate fresche, piene di servizi inediti, dei ‘rimontaggi’ meditati delle inchieste trasmesse nell’ultima tranche di stagione.
Unica eccezione rilevante al trend calante, sono state le prestazioni del Tg3, al terzo posto assoluto per Sensemakers, a quota 275 mila interazioni. La testata, dove è appena arrivato come direttore Mario Orfeo, dopo le ‘incomprensioni’ con il direttore generale della Rai, Carlo Fuortes, è riuscita a raddoppiare le interazioni e visualizzazioni video.
Rai3 piazza 7 brand in top 15, Rete4 ne colloca quattro
La terza rete, oltre che occupare interamente il podio, ha conquistato pure il nono posto con ‘#Cartabianca’, il decimo con ‘Agorà’, il dodicesimo con ‘Blob’, il tredicesimo con la Tgr, potendo così annoverare in graduatoria sette propri brand. Quattro brand, invece, a giugno li ha portati in graduatoria Rete4. Sparisce dalla graduatoria il talk che si è fermato per primo, ‘Fuori dal coro’ che si era collocato al quarto posto assoluto a maggio. Al quinto posto sale ‘Dritto e Rovescio’, che era undicesimo il mese prima. All’undicesimo posto invece retrocede Nicola Porro: ‘Quarta Repubblica’ che ha prolungato più di tutti la stagione tra le trasmissioni storiche, si era collocato al sesto posto a maggio. Pur essendo rimasto sempre in pista, Giuseppe Brindisi è rimasto al quattordicesimo posto con ‘Zona Bianca’, davanti a Veronica Gentili, anche lei ‘long runner’ estiva con ‘Controcorrente’ e quindicesima.
Post ed engagement, mix variegato
Tra i post più performanti a giugno, su Facebook, c’è ancora quello di ‘Che tempo che fa’ che posta foto e contenuti di Giovanna Botteri. Il brand faziano guida la graduatoria dei top post su Instagram celebrando il compleanno di Francesco Guccini. Mentre in vetta alla classifica di Twitter ci sono i ringraziamenti al pubblico di Diego Bianchi e di ‘Propaganda Live’ prima della pausa estiva.
Classifica_Programmiinformazione_bestperforminfpost_GIU20221Per Il Tg3 la maggior parte dell’engagement è derivata dai video pubblicati su Facebook, nonostante anche la pagina Twitter risulti particolarmente attiva. Oltre al video inerente al ritorno del film “Trinità” sul grande schermo, tra i contenuti più apprezzati dall’audience social si registrano la straordinaria impresa natatoria di Gregorio Paltrinieri (oro ai Mondiali di nuoto di Budapest nei 10 chilometri in acque libere), il saluto della regina Elisabetta al giubileo di platino, e quindi uno spezzone della prima tappa del Tour di Cesare Cremonini a San Siro.
Per il programma di Paolo Del Debbio, ‘Dritto e Rovescio’, gran parte delle interazioni derivano da video pubblicati su Facebook. Oggetto dei post sono argomenti al centro del dibattito politico, ma anche collaterali: il tema delle baby gang, le conseguenze del reddito di cittadinanza nel mercato del lavoro italiano, quelle del debito ucraino sui Paesi Europei. Per ‘Agorà’ i contenuti più ingaggianti trattano temi politici ‘domestici’, ma anche quelli di politica internazionale.
Nel caso di ‘Contro Corrente’, da sottolineare invece che il post più performante sia stato un video della puntata andata in onda il 29 giugno in cui era ospite Elisa Esposito, la tiktoker che insegna a “parlare in corsivo”. Per ‘Dritto e Rovescio’ e ‘Agorà’, si nota inoltre che, sebbene l’attività di pubblicazione si concentri prevalentemente su Twitter, la maggior parte delle interazioni proviene dai video condivisi su Facebook.
Il cambio di sentiment. Dimenticare l’Ucraina
Da registrare che all’interno della classifica dei Best Performing post di giugno solo due post si riferiscono alla guerra in Ucraina. Si parla, in particolare, della foto “storica” postata su Instagram dal Tg1 che ritrae Il premier Draghi, il presidente Macron e il cancelliere Scholz in treno, diretti verso Kiev in occasione della visita dei tre leader europei in Ucraina alla ricerca di una soluzione al conflitto. Mentre l’account Twitter del TgLa7 ha condiviso con successo le parole sarcastiche di Enrico Mentana sul dibattito italiano in merito al conflitto in corso. Tale tendenza riflette ed esaspera quanto già visto nel mese di maggio, quando tra i Best Perfoming Post solo quattro erano relativi al conflitto in Ucraina, a differenza dei dieci presenti ad aprile.
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