Arnaud de Puyfontaine (Foto Ansa)

Tim, Vivendi: se valutazione non adeguata, altre opzioni

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Alla presentazione dei conti semestrali, la media company ribadisce la sua posizione sull’operazione di fusione con Open Fiber

Vivendi appoggia il piano di Pietro Labriola per Tim, ma se nel progetto di fusione della rete con Open Fiber “la valutazione non sarà adeguata, considereremo altre opzioni”. E’ il punto di vista dell’ad di Vivendi, Arnault de Puyfontaine, sul futuro dell’azienda di tlc in occasione della presentazione dei conti del gruppo francese.

“Come avete letto – ha spiegato riferendosi alle indiscrezioni di stampa – siamo determinati a garantire livelli di valutazione adeguati, che riflettano accuratamente il valore reale di questo asset, altrimenti prenderemo in considerazione altre opzioni”.
“Quello che ora sappiamo per certo, è che rimaniamo fedeli al nostro impegno di promuovere il dialogo costruttivo nel migliore interesse del team e dei suoi stakeholder. Portare il valore aggiunto della nostra posizione di azionista industriale all’interno dell’azienda. L’Italia è sicuramente un Paese chiave per Vivendi”, ha rimarcato.

Non solo fusione

De Puyfontaine ha ribadito l’intenzione della media company di non vendere la sua partecipazione in Tim. Nel caso in cui non vada in porto l’accordo con Open Fiber, per la telco, ha ricordato, esiste un ‘piano b’ citato dallo stesso Labriola. Se non si arriverà a un’offerta “sosterremo le altre opzioni che sono state menzionate e sviluppate da Labriola”.

L’appoggio a Labriola

A proposito del manager che ha preso la guida di Tim dopo l’uscita di Luigi Gubitosi, Vivendi ha ribadito tutto il suo appoggio. “Ci sono molti rumors ma quello che so è che questa azienda ora ha una guida, che è un uomo che sa di affari di comunicazione. E la sua squadra sa come gestire l’azienda e c’è una visione all’interno della complessità attuale ma anche della diversità e, a mio avviso, la potenziale creazione di valore a lungo termine. Quindi tante opzioni a disposizione per quanto riguarda il futuro di Telecom Italia”, ha spiegato De Puyfontaine.

“E’ una questione di affidabilità e fiducia, numero uno. Punto due, è la capacità di gestire le efficienze dei costi giornalieri per gestire l’evoluzione del mercato altamente competitivo dal lato dei consumatori. E accelerare la crescita lato B2B” aggiunge, ha aggiunto.

Quella tra Vivendi e Tim “è una lunga storia ma è ancora un storia che crediamo possa creare valore e siamo la spalla di riferimento per Tim dietro il management team per farlo funzionare e finalmente essere in grado di dimostrare che questa azienda ha un valore molto più grande dell’attuale prezzo delle azioni”, ha concluso.

I conti semestrali e il futuro

Sul fronte dei conti, la media company francese ha chiuso il primo semestre con ricavi in crescita del 10,9% a 4,873 miliardi, un margine operativo lordo di 412 milioni (+31,5%) “grazie al contributo notevole di Canal+ Group, Havas Group e l’integrazione di Prisma Media” e un utile netto attribuibile agli azionisti di Vivendi pari a 491 millioni (+0,5%).

“Intendiamo continuare il nostro sviluppo internazionale”, ha spiegato Yannick Bollorè, presidente di Vivendi, indicando la strada che vuole seguire la società. “Gruppo Havas e Gruppo Canal+ già generano rispettivamente l’80% e il 40% dei loro ricavi al di fuori della Francia. L’integrazione proposto con Lagardere fa parte di questo sforzo. Il nostro obiettivo è raggiungere una dimensione globale critica al fine di costruire un efficace modello di business sostenibile in risposta al consolidamento globale e al crescente peso delle piattaforme major”.

Verso la cessione di Editis

A proposito del futuro con Lagardère, oggetto di una opa che si è chiusa a inizio giugno, Vivendi sta valutando la cessione di Editis, editrice acquisita con una operazione da 900 milioni nel 2018.
Per evitare potenziali problemi antitrust dovuti alla sua combinazione con Lagardère, Vivendi studierà “la proposta dismissione del 100% di Editis principalmente attraverso una distribuzione e quotazione in Borsa”.