Antonio Pilati se ne è andato il 16 di agosto per un tumore a fegato. Un altra persona di valore del nostro mondo che ci ha lasciati. Di seguito pubblichiamo un ricordo di Mario Abis.
Antonio Pilati: un amico
Che tristezza Antonio, e che rimpianti: ci eravamo un po’ persi, sapevo da lontano quello che facevi e non sapevo della tua malattia. Ma ti pensavo nel cercare e trovare quello che avevamo inventato e fatto tanto tempo fa.
Dal liceo in poi, dalle avanguardie alla scuola operativa, dalla politica antagonista (e tu eri sempre un po’ scettico) al situazionismo, in quel gruppo di ragazzi (eravamo verso la fine degli anni 60 ) fin troppo elitario e ancora oggi avanzato, tu eri l’intelligenza solida e critica. Il genietto che a 18-20 anni si manteneva scrivendo tesi complicate in filosofia.
Abbiamo bruciato tempi e idee di futuro, e siamo diventati molto amici anche nelle passioni, a cominciare dal cinema, che ci accomunavano.
Tutto questo si è espresso in un progetto che ancora adesso è li che parla: un istituto di ricerche specializzato, allora era un futuro, nei media e nelle analisi sociali: La Makno. L’abbiamo costruito insieme ma molte idee, a cominciare dal nome, erano tue. E da lì un insieme di ricerche, studi, visioni … quella che oggi chiamerebbero innovazione.
Avevamo poco più di vent’anni.
Poi ci siano progressivamente persi. Tu hai fatto la tua strada e forse meritavi di più in questo disastrato paese. Ma siamo rimasti anche da lontano amici ed era un piacere rivedersi ogni tanto. Questo è semplicemente affetto, non solo il riconoscimento alla tua intelligenza, alla tua grande cultura critica, al tuo sapere che hai spesso dedicato all’interesse comune. Ed e’ questo antico affetto che mi legherà sempre a te, Antonio.
Chi era Antonio Pilati
Nato a Milano nel 1947, da una famiglia della piccola borghesia, figlio unico, Antonio Pilati ha sempre abitatato nel quartiere milanesissimo di Porta Romana.
Laurea in filosofia nel 1970 all’Università Statale, dà vita con Mario Abis al progetto della Makno, un istituto di ricerche sui media. Collaboratore di Prima comunicazione, e di altre testate, nel 1992 viene intercettato da Fedele Confalonieri braccio destro di Silvio Berlusconi a Mediaset che capisce il valore di questo intellettuale schivo e brillante che guarda con occhio lungo al mondo dei media del futuro.
Così, nel febbraio 1998 Pilati diventa direttore dell’Istituto di economia dei Media della Fondazione Rosselli, sostenuto
economicamente da Mediaset, e fa il consulente nei settori della comunicazione.
Nel marzo 1998 viene nominato commissario dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, in quota Forza Italia, ma gradito a tutti i partiti. È il periodo della messa a punto della legge sulla televisione, la famosa Gasparri, passata con il nome del ministro delle Tlc dell’epoca, Maurizio Gasparri. Pilati viene indicato come uno dei creatori della normativa, cosa che ha sempre smentito.
Dopo il settennato in Agcom, dove ha contribuito alla messa a punto del discusso regolamento del Sic, nel 2005 la nomina a componente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Poi sempre in quota FI, nel 2012 entra nel cda della Rai.

Politicamente un liberale riformista di grande realismo, non ha mai fatto politica direttamente, ma ha supportato con consigli e strategie chi in questi ultimi anni ha cercato di percorrere al centro la strada della modernità.
Le sue idee sono espresse chiaramente nei sui tanti scritti, come nel suo ultimo lavoro ‘La catastrofe delle élite. Potere digitale e crisi della politica in occidente’, Guerini 2019. Tra i suoi scritti anche ‘Il legame spezzato. Cittadini e politica’, Ideazione Editrice 2003, ‘Rivoluzione digitale e disordine politico’, Guerini 2016, e i molti dedicati specificatamente al sistema della comunicazione e dei media: ‘La fabbrica delle idee’, Baskerville 2000, ‘Il supermercato delle immagini’, Sperling & Kupfer 1999, ‘L’economia dei media. Questioni teoriche’, Fondazione Rosselli 1994, ‘Media Industry in Europe’, John Libbey & Co. 1993, ‘L’industria dei media’, Edizioni Il Sole 24 Ore 1990.
