Elezioni e media. Draghi e Meloni protagonisti

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Queste impreviste elezioni che si svolgono nell’inconsueto periodo di fine estate, sono caratterizzate da un risultato scontatissimo, ossia la vittoria del centrodestra sul centro- sinistra, che i sondaggi continuano a confermare con una distanza incolmabile di oltre 20 punti.

Tant’è che l’attenzione dei media, più che all’agone di una campagna elettorale, da alcuni considerata inutile, è rivolta soprattutto alla leadership del Paese. Da un lato il premier uscente, Mario Draghi, dall’altro la prevedibile presidente del consiglio, Giorgia Meloni.

Se escludiamo ‘Il Fatto quotidiano’, i media sono stati inizialmente impegnati nel rimpianto per la fine dell’esecutivo, guidato da Draghi, e nelle critiche per una formula elettorale che lascia pressoché nessuno spazio agli elettori nella scelta dei membri del nuovo parlamento, assecondando di fatto l’assenteismo previsto nell’ordine del 37 per cento degli aventi diritto.

Poi man mano che arrivavano i risultati dei sondaggi che davano Fratelli d’Italia, in pool position, con un distacco di oltre dieci punti da ciascuno dei colleghi del centrodestra, Lega e Forza Italia, è partita la ”rincorsa” alla leader ”Giorgia”. Alcuni giornali si sono soffermati a lungo ad evidenziare gli handicapp storici, legati a un lontano passato. Altri hanno approfondito il personaggio e le sue idee con interviste a tutto campo.

Questo interesse si è allargato anche ai media internazionali, francesi, spagnoli e inglesi, convinti che il prossimo Presidente del Consiglio sarà la Meloni, anche se i mercati finanziari la guardano ancora con sospetto, come ha rilevato il ‘Financial Times’.

Per contro Mario Draghi continua ad avere grande attenzione dai media. Ampio spazio ha avuto il suo intervento al meeting di Rimini dal quale ha voluto lanciare un messaggio di ottimismo per il futuro del Paese, insieme all’avvertimento al prossimo governo di non farsi tentare da derive sovraniste.

Col gas che vola a oltre 300 euro e mette in ginocchio le nostre imprese si chiede ora a Draghi di intervenire sul prezzo anche con un tetto italiano. Non solo, ma è probabile che anche la bozza della legge di bilancio, che dovrebbe essere pronta entro il 27 settembre, vedrà all’opera Supermario, nonostante i limiti operativi del suo uscente esecutivo.

Un intervento comunque che dovrebbe essere gradito alla Meloni, che nel frattempo ha assunto un atteggiamento di responsabilità, consono a una futura Presidente del Consiglio. Come quando ha rilasciato una dichiarazione all’agenzia di stampa mondiale Reuter, per mettere a tacere i roumors sulle decisioni di fondi speculativi internazionali.