La Lega scende in campo contro Facebook con l’accusa di ‘manipolare’ la campagna elettorale, e chiama in causa Agcom con un esposto, richiedendo all’authority di intervenire “con urgenza”.
Nel mirino dei parlamentari c’è la piattaforma digitale ‘BlenderBot 3’, una sorta di chat interattiva presente sul social media. “Allorquando un utente ponga degli interrogativi sulla fondatezza dei programmi e sull’affidabilità dei candidati della coalizione del centrodestra”, la piattaforma “divulga notizie e cognizioni palesemente inveritiere, rievocando, tra l’altro e senza alcuna attinenza, il periodo fascista, perseguendo l’unico obiettivo di condizionare il convincimento politico dell’utente, convincendolo a manifestare il proprio voto in favore della ‘più affidabile’ coalizione del centrosinistra”, si legge ancora nell’esposto, firmato da Armando Siri, Andrea Crippa, Luca Toccalini, Alberto Bagnai, Susanna Ceccardi, Claudio Borghi, Antonella Faggi, Giorgio Maria Bergesio, Umberto Fusco e Roberta Ferrero.
“La società di Zuckerberg in Italia sta arbitrariamente oscurando e inibendo la divulgazione di contenuti delle pagine dei parlamentari della Lega e in generale di gruppi riferiti al centrodestra”, aggiungono ancora..
Per i firmatari del ricorso si tratta di “disinformazione” che “pregiudica anche una corretta e leale concorrenza elettorale”. Di qui la richiesta di intervento all’Agcom.
La replica da Meta
“Siamo in contatto con i rappresentanti della Lega – si limitano a replicare da Meta – e ad oggi non abbiamo riscontrato elementi a supporto delle problematiche evidenziate. Continueremo a lavorare per monitorare la situazione da vicino”.
Editori o piattaforme “ospiti”?
Il nodo resta l”inquadramento’ dei social media: sono piattaforme che ospitano contenuti – come sostiene da sempre Facebook – o editori veri e propri e in quanto tali sottoposti al rispetto delle leggi, in questo caso della par condicio? “Facebook-Meta, Twitter, Google, TikTok sono oggettivamente editori digitali e le loro società operative in Italia sono tenute al rispetto delle stesse regole dell’informazione e della comunicazione seguite dalle agenzie stampa, dalle emittenti radio tv, dai giornali online e tradizionali”, sostiene l’avvocato Fabio Pier Giorgio Criscuolo, il legale che ha elaborato l’esposto della Lega.