Sono 15 le città italiane che hanno presentato la manifestazione d’interesse scritta al ministero della Cultura per il titolo di ‘Capitale italiana della cultura’ per il 2025. Lo rende noto il ministero della Cultura (MiC), ricordando che ora tutte le città partecipanti dovranno presentare il loro progetto che sarà sottoposto alla valutazione di una commissione di sette esperti.
Le 15 città
Le città che hanno presentato la domanda per il 2025, con il relativo titolo del dossier: Agrigento – Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali; Aosta – Aostæ Città Plurale; Assisi (Perugia) – Assisi. Creature e creatori; Asti – Dove si coltiva la cultura; Bagnoregio (Viterbo) – Essere Ponti; Città Metropolitana di Reggio Calabria – Locride 2025. Tutta un’altra storia; Enna – Enna 2025. Il mito nel cuore; Monte Sant’Angelo (Foggia) – Monte Sant’Angelo 2025: un Monte in cammino; Orvieto (Terni) – Meta meraviglia la cultura che sconfina; Otranto (Lecce) – Otranto 2025. Mosaico di Culture; Peccioli (Pisa) – ValdEra Ora. L’arte di vivere insieme; Pescina (L’Aquila) – La cultura non spopola; Roccasecca (Frosinone) – Vocazioni. La cultura e la ricerca della felicità; Spoleto (Perugia) – La cultura genera energia; Sulmona (L’Aquila) – Cultura è metamorfosi
La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà mettere in mostra, per un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità.
Franceschini: riconoscimento grande opportunità
“Sono orgoglioso che quell’intuizione della Capitale della Cultura, in questi anni, sia cresciuta di edizione in edizione dimostrando quanto la progettazione, la programmazione, la condivisione con le realtà locali sia fondamentale per lo sviluppo dei territori”, commenta il ministro Dario Franceschini. “E’ significativo notare, nelle ultime edizioni, la partecipazione di città anche di piccole dimensioni, a dimostrazione che questo riconoscimento sia diventato una grande opportunità che, come dimostrano i dati, assicura ritorni in termini di visibilità, di pubblico e, quindi, anche di turismo e occasioni di sviluppo”.