Anche YouTube vuole competere con TikTok e il suo sistema di video brevi, punto di forza della piattaforma cinese. Secondo il New York Times, si sta preparando ad annunciare un sistema di monetizzazioni più aggressivo per i suoi video ‘Shorts’, invogliando i creatori di contenuti a investire più tempo dando più compensi.
La strategia di YouTube arriva a circa 18 mesi dal lancio di Shorts, il suo formato di video verticali brevi che avrebbe raggiunto i 30 miliardi di visualizzazioni al giorno.
Secondo la testata, a partire dall’inizio del prossimo anno Shorts farà parte del Programma partner di YouTube: in pratica i creatori di contenuti potranno iniziare a ricevere una quota del denaro pubblicitario generato col formato di video brevi.
Le percentuali sui ricavi
Le informazioni riprese dal Nyt arrivano da una riunione interna della società. Secondo le vecchie regole di YouTube, i creatori di contenuti guadagnano se il pubblico guarda almeno 4.000 ore dei loro video e hanno almeno 1.000 iscritti. Se arrivasse questa novità dalla società di proprietà di Google, questi otterrebbero il 45% degli introiti mentre il restante 55% andrebbe a YouTube stessa. Da notare, ha spiegato ancora il Nyt, che sino a questo momento la monetizzazione offerta in Shorts è stata valutata come insufficiente dalla maggior parte dei creatori di contenuti.
Le difficoltà di Meta
I video brevi sono l’ultimo terreno su cui si stanno sfidando le grandi piattaforme social, cercando di insidiare il primato che su questo fronte ha TikTok. Ma le difficoltà non mancano. Pochi giorni il Wall Street Journal ha pubbliato un report interno di Meta citando i numeri registrati da Instagram su questo fronte, ben lontani rispetto a quelli registrati dall’app cinese.