Il presidente russo Vladimir Putin ha concesso la cittadinanza a Edward Snowden, la talpa del Datagate che nel 2013 si era rifugiato proprio in Russia dopo essere scappato dagli Stati Uniti per avere rivelato i segreti del sistema di spionaggio statunitense.
La vicenda
Ex tecnico della Cia e fino a giugno 2013 collaboratore di un’azienda consulente della National Security Agency, Snowden divenne noto al grande pubblico per aver divulgato migliaia di documenti secretati e dettagli su programmi top-secret di sorveglianza di massa oltre che del governo Usa anche di quello britannico.
Le rivelazioni apparvero sulle prime pagine del Guardian e del Washington Post. Tra i diversi documenti altamente secretati sui programmi di intelligence rivelati, anche quello di intercettazione telefonica tra Usa e Unione europea riguardante i metadati delle comunicazioni, il Prism, Tempora e programmi di sorveglianza Internet.
La divulgazione dei segreti fecero scattare l’immediata reazione americana: una denuncia da parte dei procuratori federali Usa con accuse di furto di proprietà del governo, comunicazioni non autorizzate di informazioni della difesa nazionale e comunicazione volontaria di informazioni segrete a persone non autorizzate. Privato del passaporto americano su richiesta di Washington.
La reazione americana
“Non cambia nulla”, è stata la secca reazione del portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price, che ha assicurato che la giustizia americana continuerà a perseguirlo per la diffusione di informazioni classificate, così come sta facendo da anni con Julian Assange.