Alla presentazione della semestrale, il direttore finanziario ribadisce la strategia di crescita della holding tv
Per eventuali operazioni di merger & acquisition, Mfe ha a disposizione circa un miliardo di euro. A indicare la cifra è il direttore finanziario di Mfe-Mediaset, Marco Giordani, alla presentazione dei conti semestrali.
Rispondendo a una domanda degli analsiti finanziari su quale sia la ‘potenza di fuoco’ per eventuali operazioni di questo genere, Giordani ha detto: “siamo abbastanza solidi in termini di debito e come scadenze delle nostre facility finanziarie: i nostri covenant ci permettono circa un miliardo di euro”.
Mfe non nasconde il suo interesse per una espansione internazionale, come risulta chiaro anche dalle parole del manager. “In generale siamo su tutti i dossier che possono farci crescere, perché la nostra strategia di crescita” internazionale “è sempre più confermata per competere nella raccolta pubblicitaria non solo sul mercato italiano e spagnolo”, ha detto.
Negli ultimi giorni Mfe ha manifestato il proprio interesse per una partecipazione nell’emittente francese M6, per la quale ha avanzato un’offerta non vincolante in tandem con Xavier Niel, patron di Iliad.
“Al momento l’opzione in ‘carta’ o azioni è esclusa”, ha spiegato Giordani riferendosi nello specifico proprio a M6.
“Senza scendere nei dettagli, tutti gli strumenti finanziari si possono considerare” nell’operazione, ha spiegato Giordani ancora.
Giordani ha parlato anche dell’eventuale fusione tra Ei Towers e Rai Way. “Non ci aspettiamo nulla nel breve termine: dipende dalla Rai, dal Governo, dal ministero dell’Economia. La nostra posizione è sempre la stessa, dopo la formazione del Governo speriamo che le cose possano riprendere”, ha concluso.
L’andamento dei conti
Sul fronte dei conti, la holding tv nei primi sei mesi del 2022 ha registrato ricavi netti consolidati a 1.388,5 milioni rispetto ai 1.387,2 milioni del corrispettivo 2021. In particolare, in Italia i ricavi sono saliti a 974,6 milioni rispetto ai 963,7 milioni precedenti con una crescita dell’1,1%.
La raccolta pubblicitaria
Per quanto riguarda i ricavi pubblicitari lordi che hanno assorbito “l’urto della crisi”, il gruppo ha evidenziato come in Italia la raccolta sia a 976,4 milioni “in linea con i 976,9 milioni del 2021: un andamento positivo – rispetto al calo del mercato pari al 2,8% nel semestre secondo i dati Nielsen – che ha permesso di far crescere ulteriormente la quota Mediaset sul totale della raccolta italiana”. In Spagna per il Biscione i ricavi pubblicitari lordi si attestano a 385,8 milioni rispetto ai 406,1 milioni del 2021, “dato allineato a quello del mercato TV locale (-5,0%, dati Infoadex)”.
“Il nostro scenario base” per la raccolta pubblicitaria per l’intero 2022 in Italia è “negativo di un paio di punti” percentuali, ha commentato Giordani, aggiungendo che il gruppo ha comunque “flessibilità”, soprattutto nella gestione dei costi, di circa il 2-3% rispetto a questo scenario.
Secondo il manager è difficile fare previsioni sulla raccolta del terzo e quarto trimestre visto lo scenario economico generale, ma l’obiettivo del gruppo è comunque quello di “proteggere la liquidità nella fase negativa del ciclo” economico.
Guardando al terzo semestre, secondo Matteo Cardani, general manager marketing di Publitalia la raccolta pubblicitaria “non è lontana da quella dello stesso periodo del 2019, che è il nostro riferimento”.
Più difficile un confronto con il terzo trimestre 2021 perché sia quel periodo sia il terzo trimestre 2020 “sono stati eccezionali” per Mediaset e per il mercato pubblicitario in generale: entrambi i trimestri avevano beneficiato del periodo post-lockdown e di eventi sportivi come il campionato di Serie A e la Champions League spostate verso l’estate, oltre a Europei di calcio e Olimpiadi, ha puntualizzato.
“La cosa buona è che negli ultimi dieci giorni di settembre il confronto anno su anno è positivo, a differenza di quanto avvenuto in luglio, agosto e nella prima parte di settembre”, ha precisato.
Obiettivi confermati
Mfe-Mediaset ha confermato “l’obiettivo di conseguire per l’esercizio 2022 risultati economici e una generazione di cassa caratteristica (free cash flow) ancora positivi”. I risultati, ha aggiunto Mfe, potranno essere ottenuti “pur nell’attuale contesto, grazie al solido posizionamento editoriale, alla considerevole quota detenuta nel mercato pubblicitario e alla capacità di adeguare tempestivamente i costi all’andamento della raccolta pubblicitaria”.
“Il contesto generale continua a essere caratterizzato da sensibile incertezza su durata e intensità del rallentamento economico mondiale – e dell’eurozona in particolare – indotto dal perdurante conflitto in Ucraina”, ha spiegato il gruppo, aggiungendo che “le previsioni dei principali studi di ricerca stanno progressivamente delineando possibili scenari recessivi per l’ultimo trimestre 2022 e per l’avvio del prossimo anno. La ragione è la forte inflazione generata dall’escalation dei prezzi energetici oltre agli ulteriori interventi monetari restrittivi pianificati dalle banche centrali con l’obiettivo di contenere e stabilizzare la spinta inflattiva”.