“Non può esserci sostenibilità ecologico-ambientale se non c’è sostenibilità sociale”. È il monito lanciato dal Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani, intervenuto con un videomessaggio, questa mattinaa Bari, alla cerimonia di apertura del Prix Italia, il concorso internazionale, organizzato dalla Rai, che quest’anno ha come titolo: “Sustainable me” per premiare le migliori produzioni tv, radio e web.
La sostenibilità – ha assicurato Cingolani – sarà presto un concetto misurabile con parametri precisi per ogni progetto di un Paese o di una grande azienda. Ma se a questo cambiamento macroeconomico non farà riscontro un adeguamento del modello sociale le conseguenze saranno catastrofiche. Per questo anche il ministero della transizione ecologica – sostiene Cingolani – “in un giorno nemmeno troppo lontano dovrebbe trasformarsi in ministero della sostenibilità”.
Un concetto – precisa – che “sta diventando estremamente trasversale e pervasivo”. In un futuro – ha spiegato il Ministro – anche “la bollinatura finanziaria che verrà fatta su ogni progetto di un Paese o di una grande azienda dovrà essere accompagnata da una bollinatura di sostenibilità”.
Tanti – a parere di Cingolani – gli strumenti oggi a disposizione: i grandi investimenti sulla circolarità, dare una seconda vita agli oggetti prodotti, la transizione energetica, la decarbonizzazione, la cura dei territori, dei mari, dei fiumi, il risparmio dell’acqua, tutte cose che “contribuiranno a rendere la sostenibilità non un concetto astratto ma qualcosa di misurabile”.
È un impegno – dice – che “richiede da parte di tutti la massima concentrazione e soprattutto grandi investimenti: da un lato ricerca e sviluppo, dall’altro educazione e consapevolezza delle nuove generazioni”. Dovremmo consegnare ai nostri figli un futuro migliore di quello che abbiamo ricevuto- conclude Cingolani – e finora non abbiamo fatto un buon lavoro ma – assicura il Ministro- “siamo ancora in tempo per cambiare”.