Alla tavola rotonda, presente anche il ceo di Tim, Pietro Labriola
“5G, IoT, metaverso, sicurezza informatica. Solo un’infrastruttura europea resiliente, basata su modelli di business sostenibili, può portare tutti gli europei nel decennio digitale”. E’ il messaggio del commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, ai ceo delle maggiori società delle tlc europee riuniti in a Bruxelles per discutere della politica industriale del comparto.
Alla tavola rotonda, del 10 ottobre, coordinata da Gsma, che riunisce gli operatori di rete mobile di tutto il mondo, ha preso parte l’ad di Tim, Pietro Labriola, insieme agli altri ceo Timotheus Hoettges di Deutsche Telekom, José María Alvarez-Pallete di Telefonica, Christel Heydemann di Orange e Nick Read di Vodafone.
Uno “scambio di vedute produttivo”, ha evidenziato Breton, che in un tweet dall’hashtag #FairShare ha segnalato anche la presenza sul tavolo della richiesta dei ceo di fare pagare alla Big Tech ‘un contributo equo’ per i costi delle infrastrutture di rete.
La richiesta di contributi alle big della rete
Il tema di un possibile contributo da parte delle big Tech alle infrastrutture di rete ha regitrato più volte interventi e sollecitazioni da parte del settore delle Tlc. Ad agosto Italia, Francia e Spagna avevano inviato una lettera alla Commissione europea per chiedere un intervento in questa direzione.
E nelle scorse settimane lo stesso Breton ha anticipato per il 2023 l’apertura di una consultazione sulla questione.
Stando a uno studio pubblicato a maggio dall’associazione europea delle telco (Etno), negli ultimi dieci anni gli operatori hanno investito oltre 500 miliardi di euro nello sviluppo delle loro reti fisse e mobili in Europa, ma il contributo economico di Meta, Google, Apple, Amazon, Microsoft, Netflix, che su quelle stesse reti generano oltre il 55% del traffico totale, è “poco o nullo”. Nello specifico, l’attività delle Big Tech costa a oggi fino a 36-40 miliardi di euro all’anno agli operatori europei.