I giornalisti Rai all’attacco contro il rientro di Fiorello alla Rai. Il progetto è una striscia, ‘Viva Asiago 10’, sul modello dell’Edicola che faceva su Sky, in onda contemporaneamente su Raiuno e su Rai Play. Uno show di news divertente e ironico che potrebbe essere un tonico per vivacizzare l’offerta Rai, partita sottotono quest’autunno. Ma i giornalisti hanno visto rosso perchè la striscia di Fiorello ruba un’ora a Tg1 Mattina, di Monica Maggioni, in onda dalle 7 alle 9 a striscia quotidiana.
Il Cdr del Tg1 se ne è uscito con un duro comunicato in cui esprime “tutto il suo sconcerto e la totale contrarietà” per l’arrivo di un “programma satirico di intrattenimento” e rivendica il grande lavoro fatto per valorizzare quella fascia. Peccato che le ‘hard news’ al mattino sull’ultra generalista Raiuno funzionano poco, come dimostra il risultato Auditel di settembre che segnala lo share di Raiuno tra le 7 e le 9 al 16,8% , mentre Canale 5 è al 20,6 %.
L’idea del possibile ritorno di Fiorello a Viale Mazzini nasce quando l’ad Carlo Fuortes e Stefano Coletta, il direttore dell’Intrattenimento di prime time, vanno ad assistere allo spettacolo di Fiorello ad Ostia Antica, inizio della tournée che è stata un successo travolgente e terminata all’Arena di Verona. E’ a quel punto che la Rai si fa sotto per proporre allo showman la solita prima serata su Raiuno, riuscendo però a mettersi d’accordo sulla striscia mattutina che, non solo avrebbe illuminato Raiuno, ma anche la piattaforma Rai Play.
Peccato che i giornalisti si siano messi di traverso. L’Usigrai ha diffuso oggi un comunicato in cui lamenta che l’azienda non rispetta gli accordi che la obbligano a dare informazione preventiva al sindacato: “Lo fa quando toglie 50 minuti di informazione giornalistica al Tg1 senza consultare preventivamente l’Usigrai, unico interlocutore sindacale in materia, e senza informare il Cdr. E lo chiariamo per evitare strumentalizzazioni: il problema non è Fiorello, che in passato è sempre stato un valore aggiunto in termini di ascolti, ma il rispetto del contratto e la difesa degli spazi di informazione….”. Promettendo che “L’Esecutivo Usigrai farà valere in tutte le sedi i propri diritti e le proprie prerogative”.
L’ad Fuortes nel tardo pomeriggio decide di fare marcia indietro e tramite Ansa comunica: “Ritengo indispensabile precisare che il progetto editoriale è ancora in fase di definizione, compresa la sua collocazione nei palinsesti. Oltre all’approdo su RaiPlay, è in corso la valutazione sul canale televisivo più adatto ad accogliere il progetto innovativo dello straordinario artista. La Rai avrà cura di comunicare il progetto definitivo non appena verrà ultimato”.
Le regole della concorrenza alla Rai non esistono e sarà interessante vedere se Fiorello non riceverà altre proposte mentre Fuortes e i suoi manager trattano con i sindacati. Il rischio che l’operazione salti ha messo in moto anche l’ Adrai (l’associazione dei dirigenti) che per la prima volta è intervenuta in una polemica interna ed ha preso posizione contro ‘la mancanza di visione strategica’ di chi si mette contro il ritorno in casa Rai del più talentuoso showman della televisione.