Per informare i nostri lettori, quelli di Repubblica e anche le persone interessate ai temi della società dell‘informazione, che hanno letto della sollevazione dei giornalisti del quotidiano, in sciopero per le cose dette dal direttore Maurizio Molinari in una intervista al nostro mensile Prima Comunicazione, pubblichiamo i passaggi fondamentali in cui Molinari racconta i piani riorganizzativi e di rilancio.
Il progetto di Molinari è di accelerare e rendere più incisivo il passaggio al digitale di Repubblica, vero tema delle strategie editoriali del Gruppo Gedi, rafforzare l’edizione cartacea affidandone l’editing, cioè la scelta e messa in pagina degli articoli, a una squadra di esperti giornalisti di desk. E rinnovare ‘Affari&Finanza’, potenziando anche l’informazione economica.
Prima – La riorganizzazione che vuole varare torna a dividere in parte il lavoro di realizzazione del giornale di carta da quello digitale. C’è chi dice che così smentite la politica del digital first su cui avete insistito in modo quasi ossessivo.
Maurizio Molinari – Non è così. Il digital first rimane la base organizzativa e produttiva della redazione di Repubblica, che continuerà ad avere un’unica catena di produzione dei contenuti intellettuali per l’online e la carta, con tutti i giornalisti che lavorano in continuità h24. La prima riunione si svolge alle 8 del mattino, la seconda alle 9,30 e sono dedicate esclusivamente alla produzione digitale. La terza riunione è alle 12,30, quando si inizia a fare il giornale per la carta; dopo si procede di pari passo. Abbiamo siglato due accordi sindacali con il Cdr che rafforzano e consolidano questa organizzazione, l’ultimo sullo smart working, che includono e codificano l’impegno digitale equiparandolo all’impegno su carta.
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La task force per fare l’editing delle pagine del quotidiano di carta
Prima – Il progetto che abbiamo raccontato su Primaonline vede però un momento di separazione tra digitale e carta. Ci racconti nei dettagli cosa ha in mente. E perché ha deciso di riaprire una partita che può essere rischiosa per i rapporti interni alla redazione.
M. Molinari – Ferme restando le deleghe dei due vice direttori, ne introduciamo due nuove di tipo industriale: a Carlo Bonini viene affidata la delega industriale per la produzione di contenuti digitali; a Francesco Bei va invece la delega industriale per la produzione di contenuti su carta. Operativamente significa pensare come spingere e potenziare il digitale, rafforzando nello stesso tempo la carta. Continuerà ad esserci la produzione giornalistica centrale con le redazioni unificate, impegnate sul digitale, dopodiché a metà giornata entrerà in campo una squadra di specialisti, deskisti di qualità, quelli con la maggiore esperienza nell’editing delle pagine del quotidiano, che cominciano a lavorare sul giornale di carta con la supervisione di Bei, facendo una selezione del meglio prodotto dal desk generalista dell’online.
Prima – Una task force specializzata per confezionare il quotidiano di carta è un modo anche per dare più forza e identità al giornale. Quando debutterà?
M. Molinari – Se saremo bravi, all’inizio del 2023. La scelta dei giornalisti da impiegare al desk necessita di tempo. Invece partiremo immediatamente con il progetto per l’online che prevede una continua indicizzazione dei contenuti, per intervenire rapidamente e costruire un’offerta informativa in linea con le preferenze dei lettori.
Il progetto per l’online e l’uso del SEO in tempo reale
Prima – Un’arma per combattere la battaglia quotidiana per la conquista di utenti unici?
M. Molinari – Non è niente di nuovo, le regole del Seo sono utilizzate da tutti i professionisti per intervenire sulle news e gli approfondimenti. Ma il nostro obiettivo è di agire in tempo reale, più volte al giorno, utilizzando i dati che raccogliamo sui nostri siti, sulle app, sui motori di ricerca e sui social. Se usi bene in tempo reale il Seo, il giornale diventa responsive, dinamico. Il momento in cui raccogli i dati del traffico e li metti a disposizione della redazione si accorcia.
Prima – Cosa vuol dire essere responsive?
M. Molinari – Il digitale si basa sulla conversazione con il lettore. I lettori, quando vengono sul sito e scelgono certi argomenti, è come se ti dicessero cosa vogliono. Sono indicazioni su cui lavorare per produrre storie in linea con i loro gusti.
Prima – Ma si potrà decidere di fare storie differenti, sganciate dal Seo?
M. Molinari – Certamente sì, con il vantaggio che puoi sempre valutare le reazioni del tuo pubblico.
Prima – A chi toccherà la gestione di questa valanga di informazioni?
M. Molinari – La responsabilità del coordinamento del Seo è del caporedattore centrale, Giancarlo Mola, e del suo ufficio, che è il fulcro di tutto il lavoro redazionale, di tutta la macchina. Sono un gruppo di undici persone, a cui l’unità Seo riverserà tutte le informazioni da utilizzare per indirizzare il lavoro delle redazioni. Questa è la parte più innovativa, quasi avveniristica. Il miglioramento della qualità dell’analisi è in accelerazione, i dati che oggi riceviamo dal Seo sono molto più sofisticati di quelli che ricevevamo sei mesi fa, o addirittura tre mesi fa.
Rafforzare l’economia e il nuovo Affari&Finanza
Prima – Tra le decisioni che lei ha comunicato al comitato di redazione venerdì 14 ottobre, e che hanno suscitato proteste e polemiche, c’è l’assunzione di Walter Galbiati come coordinatore della redazione economica. Un giornalista che aveva lasciato Repubblica nel 2019 con un accordo di esodo incentivato, per andare all’ufficio comunicazione del Gruppo Pirelli come content editor. Come mai ha deciso di procedere con la sua riassunzione?
M. Molinari – Quando Galbiati ha lasciato Repubblica io non c’ero. La sua uscita si era svolta in modo corretto secondo gli accordi promossi dall’azienda. Abbiamo bisogno di un bravo professionista con forti competenze digitali per rilanciare urgentemente ‘Affari&Finanza’ e per coordinare la redazione economica dopo che Francesco Guerrera ha deciso di tornare a Londra per ragioni personali, e da lì continuerà a collaborare con noi. Galbiati conosce Repubblica dove ha lavorato tanti anni, e mi è sembrato il migliore innesto per collaborare con Roberto Rho e Filippo Santelli, i due capi redattori economia.
Prima – Un giudizio diffuso negli ambienti economici finanziari milanesi è che l’economia di Repubblica sia un po’ moscia.
M. Molinari – E quindi arriverà Galbiati da metà novembre. La risposta passerà attraverso il rilancio di Affari&Finanza, a cui Guerrera ha lavorato molto, così Galbiati non parte da zero. Io credo che sui temi dell’economia e della finanza, con in arrivo una sovrapposizione di inflazione e recessione, sarà necessario fare anche un giornale di servizio. Nei Paesi anglosassoni è molto comune, in Italia è più raro. Dovremo aumentare la qualità della informazione e aumentare l’interazione con i lettori. La redazione di ‘Affari&Finanza’ sarà a Milano dove entro l’anno inaugureremo la nuova sede.