L’Agenzia per la cybersicurezza Nazionale avvia un concorso per assumere 60 giovani
Cresce sempre di più la richiesta di figure esperte per la gestione della cybersicurezza. Un settore in cui, in Italia, secondo le stime di Roberto Baldoni, direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza Nazionale (Acn), servirebbero almeno 100mila esperti, dalle figure tecniche alle professionalità trasversali.
Con l’obiettivo di allargare il suo organico, fino a salire a 300 unità entro la fine del 2023, l’agenzia ha indetto un concorso per sessanta diplomati, con un’esperienza lavorativa post diploma di almeno tre anni.
I profili richiesti
Sette i profili richiesti, per le posizioni ricercate, tutte a tempo indeterminato, per le quali è possibile candidarsi online entro le ore 18 del 28 novembre 2022.
Tra i 60 selezionati, in 35 lavoreranno negli uffici che si occupano di monitorare e analizzare gli eventi cyber, gestire il livello di esposizione al rischio di pubbliche amministrazioni e aziende, alle professionalità impiegate nelle attività di analisi e risposta agli incidenti informatici che svolge il CSIRT Italia, la struttura operativa dell’Agenzia in prima linea contro gli attacchi informatici alle PA e alle aziende italiane.
Dieci i tecnici, software e hardware, che saranno inseriti nel Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale (CVCN), il servizio che si occupa di valutare il livello di sicurezza di beni, sistemi e servizi ICT, con l’obiettivo di innalzare la resilienza delle infrastrutture da cui dipendono le funzioni e i servizi essenziali del Paese.
Altri quindici specialisti IT verranno impiegati nella gestione dei sistemi informativi dell’Agenzia, partecipando anche al processo di sviluppo ed implementazione di infrastrutture digitali innovative interne o centrate sull’Agenzia, che forniranno gli strumenti tecnologici allo CSIRT e al CVCN.
Baldoni: al lavoro dietro le quinte
“Lavorare in Agenzia vuol dire lavorare dietro le quinte per aumentare costantemente la sicurezza e la resilienza dei sistemi informatici, delle reti e dei servizi essenziali del Paese”, ha spiegato Baldoni, definendo il compito una “missione vitale per il mantenimento della prosperità economica e della sicurezza dell’Italia all’interno del processo di trasformazione digitale”.