Usa, i media di Murdoch scaricano Trump. Lui attacca: anche nel 2016. Poi…

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La prossima settimana Donald Trump dovrebbe annunciare la sua intenzione di candidarsi alla Casa Bianca nel 2024. Se così dovesse essere, nella sua corsa alla nomination – pasando attraverso le primarie del partito – non potà contare sull’appoggio di Rupert Murdoch e del suo impero mediatico.

La rottura dell’asse con Murdoch

Dopo anni di sostegno quasi incondizionato, News Corp ha scaricato l’ex presidente. Le crepe tra si erano già aperte, tra la telefonata di Trump nella notte elettorale contro Fox per aver assegnato l’Arizona a Joe Biden, e le violenze del 6 gennaio che avevano complicato ulteriormente i rapporti.
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati gli esiti deludenti per i repubblicani alle elezioni di midterm.

Risultati di cui The Donald è stato ritenuto il principale responsabile. Wall Street Journal e il New York Post hanno usato parole dure contro di lui, apostrofandolo come un “perdente”, una figura “tossica”. Fox, per anni sua emittente prediletta, lo ha definito “il passato”. L’invito del gruppo media al partito repubblicano è quello di guardare avanti, voltare pagine, scommettendo su Ron DeSantis come “nuovo leader”.

La reazione di Trump

Dal canto suo Trump non è rimasto a guardare. “News Corp, che è Fox, il Wall Street Journal e il non più grande New York Post, si sono tutti schierati con il governatore Ron DeSanctimonius”, ha attaccato in un lungo post sul social Truth usando il soprannome che ha coniato per il suo avversario, ‘Ron il bigotto’.
“Non mi preoccupo: anche nel 2015 e 2016, prima delle presidenziali, Fox News mi attaccava continuamente. Ma dopo la mia vittoria sono diventati tutti miei strenui sostenitori”.