E’ scoppiata all’improvviso la guerra tra Italia e Francia con scambio di battute feroci che paiono proiettili e che, riportate oggi a carattere di scatola da giornali e social, hanno lasciato attoniti i lettori italiani. E tutto questo perché l’Italia della Meloni si è permessa, tra una nave ong e l’altra, di fermare in mare e poi bloccare nei porti centinaia di emigranti con gli stessi metodi poco urbani con cui Trump, ai tempi della sua presidenza, aveva trattato gli emigranti messicani. Ed è polverone sui giornali che tutto si aspettavano meno che il contrasto tra la Meloni e Macron si trasformasse in una guerra.

Critico ma cauto il Corriere della sera che parlando di rottura tra Francia e Italia per lo stop di quest’ultima al patto siglato in Europa sul ricollocamento degli immigrati considera “spropositata” la reazione di Macron. Una chiusura dei porti agli immigrati , chiosa la Repubblica, che la Francia “considera irresponsabile e disumana” e che ha portato i due paesi, titola La Stampa ” allo scontro totale” forse eccessivo ma giustificato dall’entità del problema.
Nessuna cautela , anzi guerra aperta alla Francia, sarà quel che sarà, da parte dei quotidiani che fin dal primo giorno -guai a chi la tocca- tifano per la Meloni. Scrive il Giornale, Macron, ma ci faccia il piacere, è solo “un euro bullo” che dovrebbe starsi zitto visto quel che che la Francia sta combinando da tempo con gli emigranti. “La verità, scrive Libero, è che i francesi ci prendono per i fondelli: “VIGLIACCHI”. E il quotidiano “La Verità”, che della Meloni è ormai una conclamata ruota di scorta, aggiunge che “Peggio delle ong, c’è la Francia”.

Ma a parte quel che possono scrivere i giornali più o meno liberi o schierati, è chiaro che bisogna ora fare di tutto perché la guerra tra i due non si allarghi ad altri paesi d’Europa, e che tocca alla diplomazia cercare di metterci al più presto una pezza, perché sarebbe un guaio in attesa che i due governi si riappacifichino, che Bruxelles non mollasse gli ormeggi agli altri miliardi che ci ha promesso e che sono indispensabili per bollette, riforme e altro, per far uscire l’Italia dal semipantano della recessione.