Un periodo di “costante discontinuità”. Così il presidente di Altagamma Matteo Lunelli ha definito il momento attuale. Eppure – fra guerra, post pandemia, crisi energetica e quant’altro – i top di gamma viaggiano che è un ‘lusso’.
Il mercato globale cresce infatti del 21%, arrivando quasi a 1.400 miliardi. I beni di lusso personali raggiungeranno il valore di 353 miliardi con un incremento del 22%. “Il 2022 è un anno record, oltre le aspettative”, dice Lunelli. E intanto anche per il futuro le previsioni restano ampiamente rosee. Con l’obiettivo di continuare a guardare avanti, a “far crescere le nostre eccellenze, che diventano il fattore propulsivo di tutta l’economia italiana”.
Il 2023 si annuncia infatti con una marginalità in crescita del 6% e fino all’8% per le aziende il cui target è composto esclusivamente da consumatori di fascia più alta.

I valori e la sostenibilità
È vero che, aggiunge il presidente, si sta verificando contemporaneamente una “crescita delle disuguaglianze sociali”, ma proprio per questo Altagamma intende puntare sempre di più sulla carta dei valori che si è data.
Alla presentazione dei dati dell’Osservatorio 2022 tutti hanno ribadito l’impegno per un’impresa sostenibile. Dal punto di vista dei prodotti, ma anche da quello sociale. Come nel caso di Illycaffè, la cui ceo Cristina Scocchia ha raccontato l’impegno ad aprire scuole e spazi di accoglienza per i bambini dei loro raccoglitori di caffè.
Molti i ceo del lusso invitati ad ascoltare i risultati dell’Osservatorio Altagamma. Fra questi, Francesca Bellettini di Yves Saint Laurent, che quest’anno ha avuto la crescita migliore della sua storia. Merito anche dello spazio dato ai mercati locali, con una maggiore autonomia in grado di perfezionarne la comunicazione mirata.
Del lusso fa parte anche l’automotive, e il ceo di Maserati Stephan Winkelmann – ricordando, a testimonianza dell’ottimo periodo, che le liste di attesa oggi sono sui 20 mesi – ha spiegato come il pubblico interessato sia sempre più giovane, e infatti la comunicazione della casa automobilistica dà sempre attenzione attenzione ai social..

Il ministro del Made in Italy
In conclusione di mattinata, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che alle maiuscole del suo dicastero tiene moltissimo, ha sottolineato come nella manovra di bilancio abbia fatto inserire due collegati (strada per accelerare la realizzazione). Uno è relativo al made in Italy, da tutelare lottando contro la contraffazione e difendendo i brevetti (torna la richiesta di fare di Milano la sede del tribunale europeo dei brevetti). L’altro prevede una riforma degli incentivi. Con la promessa anche di investimenti sulla formazione.

Osservatorio Altagamma: i numeri
La media di crescita del settore dell’alto di gamma nel 2022 è del 10%. Il dettaglio lo raccontano Claudia D’Arpizio e Federica Levato di Bain & Company, autrici dello studio.
Crescono tutti gli ambiti, l’unico che ha ancora qualche difficoltà è quello dell’hospitality, ma perché ancora l’Asia non si è ripresa a pieno dagli effetti del Covid.
Si vendono più auto di lusso, e così pure yacht privati (+ 20% di order booking: le vacanze lontane dalle folle sono più ‘sicure’), e persino i jet privati, nonostante il problema legato alle emissioni.
Quanto alle crociere: sempre più si va alla ricerca di una esperienza speciale, magari in un numero ristretto ma selezionato di ospiti. Così come nella scelta dei ristoranti – dove, come negli hotel, i prezzi sono saliti moltissimo – si predilige la versione ‘esperienziale’.

Molti investono nell’arte, bene durevole: i consumatori top vanno sempre più spesso alla ricerca di nuovi artisti.
L’abbigliamento e la cosmesi, che in periodo lockdown sono stati alquanto penalizzati, stanno riscoprendo il piacere del bello. Lo streetwear sta sostituendo il trionfo della ‘tuta da smart working’ con un mix che riscopre il formale, miscelandolo magari con l’easy.
Gioielli e borse di lusso registrano i migliori risultati. Da una parte, osservano ad Altagamma, le ricchezze durante il periodo Covid sono spesso aumentate e c’è più disponibilità. Dall’altra, questi sono i classici beni da investimento.
Il 2023 del usso
Le proiezioni internazionali sul futuro vedono una Cina non ancora in ripresa. In compenso, ci si aspettano grandi cose dal Sud Corea, dall’India (dove sta aumentando la classe media e la disponibilità finanziaria), dalla Thailandia e da Singapore.
Spostandoci in Europa, buone le previsioni: +5%, grazie all’aumento dei viaggi internazionali. Particolarmente ben messa la Turchia, dove si sono rilocalizzati diversi top spender russi.
I prodotti che continueranno a dare i risultati migliori sono gli accessori, con un +8,5% per la pelletteria. Così come la gioielleria, con un previsto +8%.
Quanto ai consumatori, sono i più giovani l’aspetto più roseo. Se l’età media del primo acquisto di lusso per i Millennial era 18-20, perla Generazione Z sono i 15 anni. Nel 2030 gli stessi Z e i fratelli minori della Generazione Alpha sono destinati a crescere fino a rappresentare un terzo del mercato, grazie alla loro particolare attitudine al lusso.