È destinato ai bambini con disturbi dello spettro autistico ma anche a neuro tipici, quelli che – con termine di involontaria crudeltà – vengono definiti ‘normali’.
‘Il mondo di Leo’ è un cartone animato in 10 puntate, su Rai Yoyo dal 28 novembre, prodotto da Rai Kids con Brand Cross. È stato presentato ieri nella sede milanese della Bpm, che da alcuni anni si impegna molto sulle diverse accezioni di inclusioni e rispetto della persona.
Autismo “petaloso”?
Sul cartoon interviene stamattina dalle pagine della Stampa Gianluca Nicoletti, padre di un ragazzo affetto dalla sindrome e che sul tema ha scritto libri, realizzato un film, si è dedicato in ogni modo a farlo conoscere.
In questo caso, Nicoletti – pur apprezzando le finalità del ‘Mondo di Leo – lo ‘accusa’ di una visione “petalosa” della realtà, che ignora le difficoltà di chi deve conviverci.
Vita vissuta
La realtà però è anche quella di Eleonora Vttoni, mamma di due bambini con disturbo grave dello spettro autistico. È lei ad aver lanciato la proposta del ‘Mondo di Leo’, dopo averne parlato con il professore di Psicologia generale allo Iulm di Milano Paolo Moderato, che ha poi partecipato direttamente alla creazione del progetto.
Spiega Moderato: “L’intrattenimento non è antagonista alla terapia, se guardiamo alla qualità di vita di queste persone dobbiamo esserne consapevoli”.
Per dare un’idea della portata del fenomeno autismo: sono 600mila le persone (e quindi le loro famiglie) che ne soffrono.

La Rai per tutti
Il direttore di Rai Kids Luca Milano, partendo dal ‘Mondo di Leo’, ricorda che la Rai dei bambini è molto attenta ai progetti di inclusività. Come nel caso della serie ‘Lampadino e caramella’ per piccoli audiolesi, o come ‘Lo specchio di Lorenzo’, ‘storia di amicizia e autismo’.
“L’audiovisivo è socializzazione – dice Milano – ed è importante che il palinsesto sia rivolto a tutti i tipi di pubblico, perché tutti i bambini possano condividere la visione”.
Lo spettro dell’autismo non deve essere, insomma, uno spettro che spaventa. Ma lo si deve affrontare insieme. E magari anche ai bambini che non soffrono della sindrome potrà far bene vedere un cartone dai ritmi non sincopati, con immagini soft e storie educative che in realtà coinvolgono chiunque.
Leo, che conta le formiche
Le avventure del protagonista del cartoon nascono dalla penna dello scrittore Nicola Brunialti e dalle illustrazioni di Dario Piana, regista di cinema e pubblicità tornato alle origini della sua carriera come illustratore.
Con Leo – bambino che conta le formiche e vuole solo magliette a righe – si seguono le storie della sua famiglia, della bassottina Lola, del pupazzo Babù. Storie che animano esperienze comuni portato esperienze comuni a ogni casa: il bambino che non vuole fare il bagnetto, odia mangiare verdure, si impunta…

Progetto multimediale, app game e Nft
Ai cartoon si aggiunge un libro, in uscita il 27 novembre, con gli stessi personaggi della serie televisiva ma una nuova storia e nuove illustrazioni. C’è poi un app game studiato ad hoc: a questo gioco il bambino non può perdere, per evitargli stress. E ai genitori è data la possibilità di tararne la difficoltà. a secondo della condizione dei figli.
A completare il panorama multimediale, sono previsti alcuni Nft tratti dai personaggi e location della serie: con gli incassi, sarà supportata la onlus FacciaVista e – se avanzerà abbastanza – si investirà in una seconda stagione.

Istituzioni e inclusioni
Alla presentazione del ‘Mondo di Leo’ hanno partecipato il presidente della Lombardia Attilio Fontana (“La Regione è molto attenta alle disabilità, in particolare dell’area psichiatriche), l’assessore al welfare del Comune di Milano Lamberto Bertolè (oltre agli spazi giochi accessibili a tutti, anche nell’intrattenimento va assicurata una accessibilità diffusa). Da remoto, la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli ha sottolineato l’importanza di un progetto che è inclusivo e innovativo, perché oltre a pensare alla sindrome dal punto di vista medico è importante occuparsi della vita quotidiana dei bambini, dei ragazzi e delle famiglie coinvolte.
Infine, è arrivato Franz, con la sua ‘metà’ founder e presidente dell’Associazione Ale e Franz & Friends Onlus, che ha consegnato alcune targhe ad autori e ideatori del progetto.