Alessandro Michele lascia la direzione creativa di Gucci. La conferma è arrivata con una nota ufficiale del marchio del gruppo Kering e un post di commiato sul profilo dello stilista, dopo i rumors circolati per ore.
A lanciarli era stata la testata americana WWD, secondo cui a causare le dimissioni sarebbe stato il rifiuto da parte di Michele di “un forte cambiamento nel design” chiesto da François-Henri Pinault, chairman e ceo di Kering.
Che, tradotto in termini di profitto, potrebbe voler dire un cambio di rotta per recuperare terreno dopo le performance economiche degli ultimi mesi, considerate inferiori alle aspettative.
Il commiato social e i ringraziamenti del brand
“Ci sono momenti in cui le strade si separano in ragione delle differenti prospettive che ciascuno di noi può avere. Oggi per me finisce uno straordinario viaggio, durato più di venti anni, dentro un’azienda a cui ho dedicato instancabilmente tutto il mio amore e la mia passione creativa”, ha scritto lo stilista romano.
“In questo lungo periodo Gucci è stata la mia casa, la mia famiglia di adozione. A questa famiglia allargata, a tutte le singole persone che l’hanno accudita e sostenuta, va il mio ringraziamento più sentito, il mio abbraccio più grande e commosso”.
Gucci nella sua nota ha ringraziato molto Michele, attribuendogli “un ruolo fondamentale nel rendere Gucci quella che è oggi, grazie alla sua creatività rivoluzionaria e sempre nel rispetto dei codici del brand”.
Ora, ha reso noto il marchio, il team creativo porterà avanti la direzione creativa della Maison fino all’annuncio di una nuova organizzazione.
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La carriera di Alessandro Michele
Michele è stato nominato direttore creativo di Gucci nel gennaio del 2015, due giorni dopo la sfilata maschile Autunno/Inverno 2015-16 realizzata in tempi strettissimi dopo l’addio di Frida Giannini, avvenuto pochi giorni prima. Un fulmine a ciel sereno, perché Alessandro Michele era stato il braccio destro della stilista uscente, che aveva conosciuto tra i banchi dell’Accademia di Costume e Moda di Roma. Il designer era stato selezionato da Bizzarri che lo
ha sostenuto fin dall’inizio.
Alla fine degli anni Novanta era entrato da Fendi come senior designer per gli accessori e nel 2002 da Gucci, assunto da Tom Ford a Londra. Un crescendo di incarichi sino al 2011 quando divenne braccio destro di Frida Giannini. Poi sette anni di successi, fino agli ultimi report finanziari che hanno però rilevato un rallentamento di crescita del marchio, rispetto alla crescita complessiva del gruppo.
L’ultima sfilata per Gucci
Nel’ultima sfilata disegnata da Michele per il marchio, lo stilista, che per primo ha sposato e promosso l’estetica del gender fluid, ha utilizzato modelli gemelli che indossavano capi di sartoria e look androgini.
Il motivo della scelta, una riflessione sulla sua identità: sua madre aveva una gemella e lui ha sempre pensato di avere due madri. Nello show la sua idea visionaria della moda ha lasciato il segno con gli abiti indossati da Achille Lauro a Sanremo e tuttora con i vestiti realizzati per i Maneskin. Senza dimenticare Jared Leto, che al Met Gala 2022 si è presentato con lo stesso tuxedo anni ’70, occhiali scuri e capelli sciolti sulle spalle, del suo amico e gemello Alessandro Michele.