A Doha, la Germania ha dovuto sottostare alla raccomandazione della Fifa di non indossare la fascia di protesta “One Love”, estesa anche a Inghilterra, Danimarca, Galles, Belgio, Svizzera e Olanda. Se i giocatori avessero ignorato il veto della Federcalcio mondiale, sarebbero stati ammoniti per aver violato le disposizioni previste dal paragrafo 8.1 del regolamento Fifa sull’attrezzatura. Alle squadre di appartenenza sarebbe stata invece inflitta una multa.
Tuttavia, la nazionale allenata da Flick non ha rinunciato a mandare un segnale di protesta in occasione dell’esordio contro il Giappone. Così, al momento della foto di gruppo, i giocatori si sono portati la mano alla bocca emulando il gesto dell’imbavagliamento. Ad unirsi alla causa sui diritti umani è stata anche il ministro dell’interno tedesco Nancy Faeser, che seduta di fianco al presidente della Fifa Gianni Infantino ha indossato la fascia “One Love” vietata alle squadre.
Le reazioni degli sponsor
La posizione della Fifa ha indispettito gli sponsor della Federcalcio tedesca (Dfb) Lufthansa, Adidas e Volkswagen. La casa automobilistica ha giudicato inaccettabile il veto sulla fascia, dicendosi a favore dell’impegno delle Federazioni europee nel “mandare nel corso di questo torneo un segnale visibile a favore della diversità”. Volkswagen ha dichiarato di voler continuare la collaborazione con la federazione tedesca, “per promuovere insieme cambiamenti positivi nel mondo del calcio”. Posizioni analoghe anche per Lufthansa e Adidas, che hanno sottoscritto il proprio impegno nella causa dei diritti umani.
Diverso è il caso di Rewe, la catena alimentare tedesca anch’essa partner della Dfb. Il brand ha infatti annunciato di voler interrompere la collaborazione con la federazione calcistica. Con oltre 76,5 miliardi di euro di fatturato, Rewe è il primo grande sponsor europeo a rinunciare a un accordo di sponsorizzazione per opporsi alle posizioni della Fifa.
Le dichiarazioni di Infantino
Il presidente federale ha fin dal principio preso le distanze dalle polemiche contro la violazione dei diritti umani in Qatar. Alla vigilia del match inaugurale Qatar-Ecuador aveva giudicato “ipocrita” il coro di protesta che si era abbattuto sull’organizzazione del torneo. “Per quello che noi europei abbiamo commesso negli ultimi 3 mila anni, dovremmo scusarci almeno per i prossimi 3 mila anni prima di dare lezioni morali agli altri Paesi”, aveva detto Infantino.