L’enciclopedia online è per funzionamento molto diversa da quella tradizionale. È informazione partecipativa, una nuova difficile sfida per istituzioni e imprese
SPIAGGIA LIBERA – Prima Comunicazione, Ottobre 2022
Siamo abituati a pensare all’enciclopedia come a una certezza, quasi una cattedrale, solida, indiscutibile. La disintermediazione portata dalla rivoluzione digitale non ha però risparmiato nemmeno le cattedrali e, senza che i più se ne siano accorti, è nato un nuovo modello: l’informazione partecipativa. Wikipedia. Un nuovo sapere che non si forma attraverso accademici e comitati scientifici, ma attraverso lo scontro/incontro (l’ordine non è casuale) di comunità, una moltitudine di soggetti senza necessità alcuna di referenze. Tutti possono contribuire. Tutti. Il concetto è persino romantico. Che conseguenze può avere un’informazione partecipativa in un contesto sociale come il nostro? Qui la questione si fa interessante, aiutiamoci con un esempio pratico: immaginiamo di essere il leader di una coalizione elettorale, di essere ben lanciato, di poter diventare presidente del Consiglio. Ma, e quando sei in lizza per questi ruoli i ‘ma’ contano più dei meriti, ci sono affermazioni di un passato remoto che vi associano al fascismo.
Gira online un vecchio video in cui parlate di Mussolini come di un “buon politico”. Dichiarazioni vecchie, ma come abbiamo più volte indicato il passato nel digitale diventa liquido, è come se tutto esistesse nello stesso momento in un continuo presente. La tentazione è far pulizia, ed è quanto è successo alla pagina Wikipedia di Giorgia Meloni un anno fa, come ha raccontato il quotidiano Domani. L’utente “Fdimi” (con un nome così è come andare in banca a fare una rapina esibendo la carta d’identità) ha proposto diverse modifiche alla pagina della leader di Fratelli d’Italia. Ricordate, chiunque può modificare. Tutte le modifiche andavano nella stessa direzione: eliminare l’associazione Meloni/fascismo. La community di Wikipedia ha ritenuto queste coincidenze troppo curiose: “Nome utente inappropriato: utenza monotematica su Giorgia Meloni con nome coincidente con quello del partito di riferimento”, recita l’avviso che annuncia il blocco delle modifiche e il ban dell’utente. Un tentativo maldestro e inutile: le informazioni che si volevano cancellare sono ancora lì.
E qui veniamo al punto nodale: chi definisce se nella voce enciclopedica di Giorgia Meloni deve esserci o meno questo richiamo al fascismo? Per l’informazione partecipativa oggi questa domanda non ha addirittura senso poiché si basa sul processo di continuo scontro/incontro su qualsiasi voce. Invece dovremmo cominciare a rifletterci seriamente perché c’è molto potere nella descrizione dei fatti e nella storia. La guerra russo/ucraina nell’enciclopedia libera (così si autodefinisce) è un’operazione speciale o un’invasione? I referendum sono legittimi o illegittimi? Wikipedia è spesso il primo risultato di moltissime ricerche Google. Frutto del lavoro decennale di una community che l’ha portata a essere uno dei domini meglio indicizzati al mondo. Essendo tra le prime pagine ha maggior peso nella formazione delle opinioni (in psicologia primacy effect). L’informazione partecipativa ha anche un’altra importante differenza: è fluida, in continuo movimento. Nella Treccani le voci mutano con grande lentezza e accortezza assoluta di revisione. Su Wikipedia è una partita di calcio con inserimenti continui e ribaltamenti. La pagina di Giorgia Meloni risulta una delle più visitate in Italia nell’ultimo mese, con un milione di views e 88 modifiche in 30 giorni: è un dato importante, significa che tanti si sono chiesti chi fosse davvero, quale la sua storia. Dieci volte più vista ed ‘editata’ di quelle di Putin e Mario Draghi. La pagina di Berlusconi invece è una delle più modificate della storia. La guerra in Ucraina è un altro terreno di scontro: su Wikipedia c’è in corso una lotta fuori dai radar istituzionali per come definire i fatti. Il rischio disinformazione è molto forte, e in palio c’è molto di più di una questione formale. Lo sa bene l’ambasciatore russo quando da Bruno Vespa al posto della parola ‘invasione’ del Donbass usa ‘annessione’. Un termine può cambiare tutto il significato. A differenza dei giornali, Wikipedia è un media persistente che viene percepito come fonte fattuale, cosa che non è. È talmente importante tenere le redini enciclopediche che un dittatore che non può controllare Wikipedia che fa? In settembre la Russia ha lanciato Runiversalis, la propria versione di Wikipedia, insomma potevano anche chiamarla ‘Putinpedia’. Per aziende e manager è un nuovo importante terreno di confronto, spesso di scontro, che richiede quindi approcci del tutto diversi dalla comunicazione tradizionale. Un’ultima considerazione: il comunicatore non si aspetti affetto o cortesia da queste comunità, sono piuttosto allergiche alle intrusioni di parte.
(Nella foto la pagina di Vladimir Putin su Runiversalis, portale enciclopedico russo ‘alternativo’ a Wikipedia: è subito stato oggetto di disservizi tecnici e cyber attacchi)