L’Istituto Europeo delle Dipendenze (IEUD) ha presentato a Milano la nuova applicazione Closer, che dà il via all’allargamento su scala nazionale della propria offerta di trattamenti specialistici delle dipendenze. Presenti alla conferenza stampa di presentazione Raffaele Lovaste (presidente IEUD), Federico Seghi Recli (socio fondatore), Emanuele Bignamini (referente scientifico di IEUD) e il fotografo Oliviero Toscani, ideatore della comunicazione per il lancio dell’app.
IEUD è l’istituto privato che dal 2016 è attivo nella cura di un ampio spettro di dipendenze, tra cui sostanze stupefacenti, farmaci, alcool, gioco d’azzardo. La sua nuova creazione è Closer, app pensata per facilitare lo sviluppo di un ruolo attivo del paziente nella relazione di cura e rendere più efficace il processo terapeutico. Tema centrale della conferenza stampa è stata la digital health, la salute digitale, data da tecnologie digitali e analisi dei dati utilizzate per comprendere il comportamento relativo alla salute delle persone e fornire risposte personalizzate.

Terapie digitali quali quella fornita dall’app Closer, favoriscono una diffusione omogenea sul territorio di cure ispirate alle migliori pratiche cliniche. La capillarità del servizio rende fruibile il trattamento specialistico a un più ampio numero di persone rispetto a quello che normalmente accede ai servizi IEUD—di ceto medio-alto—espandendone quindi la necessaria continuità assistenziale. Da metà gennaio 2023, Closer estenderà infatti l’offerta terapeutica di IEUD—ad oggi disponibile a Milano e Torino—anche nelle città di Roma, Napoli, Bologna, Palermo, Catania, Brescia, Bari e Como.
In Italia si stimano 5 milioni di consumatori a rischio di bevande alcoliche, 700.000 consumatori di cocaina di cui 180.000 solo in Lombardia (fonte: Dipartimento delle Politiche Antidroga ed Istituto Superiore di Sanità). Raffaele Lovaste, direttore IEUD, ha dichiarato che “solo una sparuta minoranza di queste persone accede ad una qualche forma di trattamento e con grave ritardo rispetto all’insorgenza della condizione patologica,” aggiungendo che IEUD “si pone l’obiettivo di allargare l’accesso a qualificate cure specialistiche su scala nazionale”.
“Il problema della dipendenza è particolarmente complesso perché chiama in causa tutte le caratteristiche della persona, della sostanza o stimolo e dell’ambiente esterno,” prosegue Emanuele Bignamini, referente scientifico di IEUD. “Disporre di un’app come Closer equivale ad avere uno specialista ‘sempre in tasca’ e amplifica la portata e l’impatto della terapia fino a renderla potenzialmente accessibile anche nei momenti di maggior bisogno.”
