Dalle detrazioni, tax credit per il teatro, cinema e la presenza di artisti ed etichette italiane nel sistema radio-tv. Sono tanti i temi di cui ha parlato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in audizione davanti alle Commissioni Cultura di Camera e Senato.
Cominciando dal valore che il Pnrr ha per il dicastero di cui è alla guida. “L’assoluta priorità consiste nell’attuazione degli investimenti del Pnrr. Si tratta di un piano con alcuni contenuti che mi sento di sottoscrivere ed altri che invece destano alcune perplessità, soprattutto in sede attuativa. Solo se, in un concerto istituzionale, e d’intesa con gli organismi comunitari sarà possibile cambiare qualcosa, lo faremo”, ha detto, spiegando che “l’incremento dei costi” rende necessario una verifica su “cosa si possa stralciare o ridimensionare prima dell’avvio”.
Il rilancio dei musei
Sangiuliano ha affrontato anche il tema del patrimonio museale, partendo dalle criticità gestionali per le strutture statali. I problemi, rilevati sulla base di un censimento del 2021, riguardano la limita conoscenza e della documentazione, la ristretta fetta di opere e reperti realmente esposti, a fronte del grande patrimonio custodito nei depositi e la necessità di far conoscere e visitare siti meno noti.
“Nel 2019, ultimo anno pre-pandemia, solo cinque siti a pagamento superavano il milione di visitatori (Colosseo-Foro, Pompei, Uffizi, Gallerie dell’Accademia, Castel Sant’Angelo), realizzando più di due terzi di tutti gli introiti lordi”. “Bisogna lavorare, con politiche mirate, affinché altri siti possano raggiungere queste cifre+. È necessario attuare politiche che portino le persone a frequentare i musei e le aree archeologiche meno frequentati”.
Tra le proposte quella di “rendere fruibili luoghi normalmente chiusi al pubblico o aperti solo saltuariamente”, sostituire la gestione statate con la “concessione a realtà del territorio”, o una “strategia di lungo periodo che può portare alcuni grandi musei a generare nuovi spazi espositivi come hanno fatto alcuni grandi musei internazionali. Ad un Uffizi 2 ad esempio a Firenze, in Toscana o perchè no anche all’estero come fatto dal Louvre”.
Art Bonus al settore privato e detrazioni per la cultura
Sul fronte degli incentivi, Sangiuliano ha definito”urgente e necessario l’estensione dell’Art Bonus al settore privato (Istituti culturali, Fondazioni e imprese)”, per ampliare “la platea dei beneficiari del credito fiscale”.
“Previa attenta valutazione degli effetti economici, che devono andare a vantaggio anzitutto del consumatore finale, si può pensare di introdurre nel sistema fiscale un meccanismo di detrazione delle spese per l’acquisto di beni e servizi culturali assieme all’abbassamento dell’IVA su alcuni di questi prodotti. Ciò nella consapevolezza che l’industria dell’arte e della cultura in Italia mettono in moto una filiera produttiva e un numero di addetti ai lavori molto importante”.
Il libro
Gli interventi sul settore librario e sulle biblioteche “verranno messi meglio a sistema attraverso il disegno di legge sul libro, oggetto di un lavoro tecnico preparatorio nel corso della legislatura che si è conclusa”.
Sangiuliano ha specificato che il testo sarà ulteriormente arricchito: “è mia intenzione, ad esempio, introdurre norme di incentivazione affinché i Comuni ed altri soggetti pubblici affittino a canoni simbolici locali di loro proprietà per realizzare librerie. Le librerie, infatti, sono insieme luoghi di cultura e di aggregazione, capaci di rivitalizzare contesti trascurati”.
“Possiamo anche pensare a interventi per la carta, sotto forma di credito d’imposta a favore degli editori”, ha chiosato. Sul tema aveva anche parlato il sottosegretario all’editoria, Alberto Barachini, in audizione martedì presso la stessa commissione.
Tax credit per il teatro
“Per il teatro privato, si può pensare all’introduzione di un meccanismo di tax credit per le produzioni”, ha detto Sangiuliano, che ha messo sul tavolo anche una revisione dei meccanismi per approvazione ed erogazione di fondi del Fus.
“Gli scopi previsti dal fondo unico per lo spettacolo sono raramente raggiunti dai soggetti che lo ricevono. Sarebbe perciò importante rivedere i meccanismi”. “Occorre da un lato aumentare i controlli preventivi e successivi su effettivo utilizzo del FUS e, dall’altro, modificare i parametri in ottica premiante. Attualmente il FUS premia la quantità e non la qualità. Inoltre possiamo affermare che premia il passivo degli enti. L’ottica dovrebbe essere diametralmente opposta: più sei in grado di reperire fondi diversi da quelli pubblici e più la gestione è virtuosa, più deve essere premiata”.
“Sempre su questo terreno, ha aggiunto, risulta necessario incentivare produzioni e artisti italiani, restituire identità nazionale alla produzione artistica. Il coinvolgimento di artisti italiani deve essere un elemento qualificante per l’erogazione dei contributi. Dobbiamo pensare a un paradigma diverso: far diventare il Fondo un investimento dello Stato sui propri talenti, con risorse mirate a incrementare una comunità e il suo tessuto artistico nazionale”.
Il cinema tra la crisi delle sale e le finestre di uscita
“Serve dare attenzione massima alle sale cinematografiche. Mentre la produzione audiovisiva è in un momento di particolare dinamismo, le sale cinematografiche si trovano in una situazione di grande difficoltà: le presenze in sala nel primo semestre 2022 si sono ridotte del 58% rispetto alla media dei tre anni pre-pandemia, contro il 40% della Germania, il 30% della Francia, il 27% del Regno Unito. Una crisi che si è innestata su una situazione già critica”, ha rilevato, ricordando le prime misure adottate appena entrato in carica.
“Deve poi essere affrontato al più presto il tema delle finestre di programmazione, argomento che ha trovato consenso unanime nella scorsa legislatura nell’equiparazione tra film italiani e stranieri”, ha proseguito.
“Va poi subito messo a regime il nuovo sistema di crediti d’imposta calcolato sui costi di funzionamento delle sale e il potenziamento dei Tax credit che agevolano gli investimenti relativi all’adeguamento tecnologico, funzionale e strutturale delle sale cinematografiche. Altro strumento fondamentale sono i crediti d’imposta alla produzione di opere, strumento che però deve essere rapidamente aggiornato e adeguato al contesto attuale. È necessario introdurre tutte le modifiche in grado di potenziare l’effetto incentivante della misura – ad esempio, una cedibilità più agevole dei crediti. Anche le altre misure di sostegno alla produzione (i contributi automatici e i contributi selettivi) devono essere rivisti per essere adeguati ai cambiamenti”.
“Meccanismi” per presenza artisti italiani in radio e tv
Sangiuliano è intervenuto anche sul tema riguardando la presenza di artisti italiani le etichette indipendenti nazionali in radio e tv. “Bisogna studiare meccanismi di tutela”, ha detto “attraverso una congrua presenza nella diffusione radiofonica e televisiva, così come avviene in altri Paesi europei”.
“E’ necessario aumentare il senso di sicurezza sociale e previdenziale per gli artisti, evitandone la precarietà”, ha sottolineato.