Le stime in un rapporto della Gdf per gli anni dal 2018 al 2020 ripreso da Agi
Il tema delle truffe legate al bonus cultura èuno degli argomenti che più volte Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura, ha chiamato in causa per rimarcare la necessità di intervenire sui meccanismi di erogazione e utilizzo del bonus.
Un rapporto della Guardia di Finanza, pubblicato da Agi, ha quantificato in 17 milioni l’ammontare delle frodi compiute attraverso la 18App dal 2018 al 2020.
I conti dei tre anni
Nei tre anni monitorati, sono stati spesi bonus per un totale di 354.181.519 milioni di euro: le truffe hanno dunque riguardato il 3,85% della spesa.
Gli importi indebitamente percepiti ammontano a 13.653.354 euro, mentre operazioni sospette per ulteriori 3.557.874 euro sono state segnalte al ministero della Cultura: il totale è dunque di 17.211.228 euro.
I sistemi di truffa
Il documento, spiega l’agenzia, evidenzia come tra i meccanismi più utilizzati ci siano compravendite su internet attraverso piattaforme come Instagram, Facebook, Telegram, la conversione del bonus cultura in voucher da spendere in un periodo temporale successivo alla scadenza del periodo di validità, l’acquisto di apparecchiature elettroniche non consentite dalla normativa, come smartphone, tablet, e console, la simulazione dell’acquisto di un bene consentito, poi restituito in cambio di un altro bene, il furto di identità digitale Spid per accedere alla piattaforma 18 App e generare il codice del buono da spendere.