Per ridurre il suo debito, Tim deve rinunciare ad alcuni asset. Lo ha spiegato Pietro Labriola, ad del gruppo tlc, intervenendo al summit di CorCom-Digital360 ‘Telco per l’Italia’. “Abbiamo un fardello, un debito da 20 miliardi che va risolto e la modalità è vendendo degli asset”, ha spiegato il manager.
Disinformazione su Tim
Ma Tim, ha ribadito, “è un’azienda viva e sta recuperando progressivamente la leadership”. “Siamo passati dal quarto al primo posto sull’Ftth, abbiamo migiorato le guidance, non siamo un’azienda morta”, ha detto, anticipando che il 15 febbraio verrà presentato il ‘Piano 23-25’. “Stiamo chiudendo il 2022 meglio rispetto a quanto era stato comunicato al mercato, quindi l’aspettativa è quella di migliorare anche i numeri del 23-25”.
“La nostra non è una azienda che non pagherà gli stipendi il prossimo mese eppure veniamo descritti come sull’orlo del fallimento, questa è disinformazione”, ha aggiunto Labriola.
Labriola: serve consolidare il mercato
Allargando lo sguardo al mercato, Labriola ha ribadito la necessità di arrivare a un consolidamento del settore tlc.
“O questo mercato cambia o non esisterà più”, ha detto. “Questo settore si deve consolidare, non ci sono alternative”, “Tutti dicono che cinque operatori mobili sono tanti”, ha concluso, citando gli esempi di paesi come Usa o Brasile dove ci sono tre operatori di telefonia.