Ufficializzata oggi l’operazione trapelata a fine novembre che vede Gedi cedere ad Accenture i due rami d’azienda, Operations Multimediali e Demand&Delivery.
I due rami d’azienda – spiega una nota – confluiscono nella nuova realtà Accenture MediaTech, a cui GEDI rimane legata attraverso un contratto per l’acquisto di servizi di durata pluriennale.
L’accordo prevede che Accenture supporti GEDI in qualità di partner nell’implementazione e nella gestione operativa delle tecnologie digitali del mondo Media. In particolare, Accenture MediaTech si occuperà del funzionamento, della progettazione e dello sviluppo dei sistemi, delle app digitali e del front-end dei siti web di GEDI, oltre che dell’implementazione delle tecnologie cloud, dei servizi di cybersecurity e di tutte le attività a supporto della progettazione di prodotti grafici e multimediali (Visual Lab, montaggio audio e video, produzione di podcast, progetti speciali e gestione studi televisivi).
“Lavorando a stretto contatto con le imprese italiane, supportiamo la crescita sostenibile di ogni business, portando valore ai singoli mercati e scalando gli esempi virtuosi per contribuire alla modernizzazione del Sistema Paese”, commenta Mauro Macchi, Amministratore Delegato di Accenture Italia. “Con Accenture MediaTech, oggi diamo vita ad una piattaforma innovativa che, attraverso il know-how di Accenture, è in grado di fornire un catalogo di servizi tecnologici e multimediali di prim’ordine, che possono accelerare la trasformazione del settore. La nuova realtà rappresenta un luogo in cui richiamare e valorizzare i migliori talenti che attraverso il confronto con le tecnologie di frontiera potranno arricchire le proprie competenze specializzate in un settore estremamente dinamico. Un contributo che, ci auguriamo, permetterà di plasmare un nuovo scenario per il mondo dell’editoria e di intraprendere un percorso di crescita sostenibile.”
“La partnership che avviamo oggi riconosce l’eccellenza tecnologica che GEDI ha raggiunto nel digitale in questi anni. Per cogliere i nuovi, più ambiziosi obiettivi di sviluppo che ci siamo posti è necessaria ora un’ulteriore accelerazione: con MediaTech avremo accesso a strumenti e a best practices internazionali sempre all’avanguardia, grazie alla forza e alle competenze di un player come Accenture. Questo ci permetterà di concentrare le nostre risorse nel cuore del business editoriale: la creazione e la valorizzazione di contenuti di qualità, per rispondere sempre meglio ai bisogni informativi e di intrattenimento dei nostri lettori e utenti”, commenta Daniele Bianchi, Amministratore Delegato di GEDI Digital.
Sindacati contrari all’operazione
“Confermiamo la nostra netta contrarietà alla cessione da parte di Gedi Digital dei due rami d’azienda “Operations multimediali” e “Demand delivery” alla società di consulenza Accenture”. Così Slc Cgil e Fistel Cisl bocciano l’operazione di Gedi digital. “Quello digitale è uno dei pochi comparti in sviluppo del Gruppo. Per di più, uno dei due rami oggetto del conferimento rappresenta il cosiddetto core business della produzione editoriale digitale. Pur non condividendo la scelta di esternalizzazione, ci saremmo riservati di avallare l’operazione qualora ci fosse stata una continuità nell’applicazione del Contratto nazionale Grafico Editoriale”, spiegano. Ma a questa condizione , riferiscono ancora i sindacati, “Accenture ha risposto con una totale e incomprensibile chiusura, ribadendo di voler adottare come futuro contratto di riferimento il Contratto dei Metalmeccanici, per una presunta omogeneità di trattamento del personale del Gruppo”.
Una decisione “sbagliata”, si legge ancora nella nota, perchè il Ccnl Metalmeccanico “non ha nulla a che vedere con l’attività editoriale, aggravata dal fatto che, nell’ambito del rinnovo contrattuale, avevamo già intrapreso un importante lavoro di rinnovamento normativo con le controparti, volto all’introduzione di nuovi profili professionali coerenti con la transizione digitale”. I sindacati “ritengono deleteria questa prassi di voler aderire, senza alcun riferimento al settore merceologico di appartenenza, ai contratti nel Paese più diffusi. Nello specifico, la transizione digitale nel mondo della comunicazione ha e avrà bisogno di politiche settoriali precise e dedicate”. Il caso Gedi Digital peraltro concludono Slc Cgil e Fistel Cisl, “rischia di diventare dirompente per l’intero settore grafico-editoriale. Pertanto, chiediamo con urgenza un tavolo di confronto tra tutti i soggetti coinvolti”.