Ma che notti bianche per la premier – si va a letto solo alle otto del mattino – ora preoccupata, titola il Corriere della Sera, “che salti tutto” a causa di un confronto – chiosa La Stampa – “che si sta trasformando in rissa”, tanto che non è
ormai da escludere il più che nefasto ricorso all’esercizio provvisorio.
E allora via al traccheggio di mani cedevoli a compromessi, con la ringalluzzita opposizione che strappa persino uno “stop” a quella norma antievasori che avrebbe dovuto essere uno dei più vistosi segnali del cambio di rotta di una destra ora al governo.
Per non parlare poi di un altro episodio accaduto l’altra notte che dimostra quanto sia “pragmatica”, insomma pronta al compromesso, pur di condurre in porto la manovra, questa nuova premier. E’ in auto per andare chissà dove e le arriva, da parte dei suoi, l’ennesima richiesta di “aiutino” per superare un impasse, quello sull’uso del Pos, su cui si sta impantanando la discussione.
E lei che, guardato l’orologio, ci mette un attimo, riferiscono i giornali, a cambiare rotta liberalizzando l’uso di carte di credito e bancomat per ogni genere di consumi. E non le importa che, fino ad un’ora prima, aveva magari sostenuto proprio il contrario perché il tempo corre e non c’è un minuto da perdere.
E così, strada facendo, il promesso “diluvio” di riforme che avrebbe dovuto caratterizzare la manovra, si trasforma in una pioggerellina di ritocchi che poi, a tempo debito, si vedrà come di nuovo ritoccare. Convinta com’è la premier
che, a questa maggioranza, in Parlamento, non vi siano proprio, né oggi né domani, possibili alternative.
E, a conti fatti, non ha tutti i torti perché, con quel che le sta accadendo con il Qatargate e i vari Panzeri scoperti con borse e valigie cariche di contanti, come potrebbe oggi la sinistra governare il paese?
E così c’è da scommettere che la destra riesca per il momento a sfangarla e a pensare al non facile domani che l’aspetta e che non sarà certo di rose e fiori quando, andando al sodo, si parlerà di riforma della giustizia e di nuove “misure” sugli appalti, campi davvero minati su cui sono già saltati in aria fior di governi.
E comunque auguri a questa premier che oggi sfida l’impossibile. Ne ha proprio bisogno.
