E’ mancata stanotte, a quasi novant’anni Bruna Vergani, storico e apprezzatissimo personaggio del mondo dell’advertising italiano e capostipite di una famiglia molto impegnata nel settore.
Un riferimento preciso, inoltre, per tanti dei grandi manager del media attualmente ancora operativi.
Madre di Marco Furlanetto, che non lavora nella industry della comunicazione, Vergani è stata la mamma di Paola Furlanetto, super esperta di media anche lei e protagonista autorevole e credibile del mondo dell’auditing, ultimamente consulente Upa su una serie di versanti delicati dell’innovazione.
Nipoti di Bruna sono Luca Vergani, ceo di Wavemaker, la più importante centrale media italiana da tanti anni a questa parte, e Valeria Vergani, che lavora in MindShare.
Una manager moderna
Bruna Vergani è stata a lungo responsabile del media – quando ancora era integrato nelle agenzie di pubblicità – per la potentissima J. Walter Thompson di quegli anni di crescita impetuosa dell’adv. In quel periodo di enfasi per la creatività, sottolineava l’importanza decisiva dei fondamentali ‘numerici’ del media mix. Ed era considerata un personaggio rigoroso, inflessibile e ‘moderno’. Nei fantastici, positivi, ma anche ‘facili’ anni Ottanta, era tremendamente legata alla forza delle performance reali e delle prestazioni misurate. Non solo del singolo mezzo. Con una sensibilità attualissima e anticipatrice per i contesti e la convergenza, si era molto preoccupata di legare le campagne a evidenze e forza in termini di ‘quality raing point’ e non solo di semplici Grp.
I funerali, venerdì 23 dicembre, alle 11, nella chiesa Preziosissimo Sangue, corso XXII Marzo 50