Facebook (cco Photo by Solen Feyissa on Unsplash)

Facebook rimuove la pagina di Casapound. Una nuova sentenza chiude la diatriba

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Il tribunale di Roma ha deciso: Meta può rimuovere la pagina di Casapound. Con la nuova sentenza si chiude la diatriba iniziata nel 2019, quando i giudici avevano respinto il reclamo della piattaforma ordinando la riattivazione dei profili Facebook e Instagram creati dal movimento di estrema destra.

Il tribunale di Roma si è espresso ora sulla compatibilità del regolamento della società con quanto previsto dalla Costituzione italiana. “I discorsi d’odio, poiché in grado di negare il valore stesso della persona così come garantito dagli articoli 2 e 3 della Costituzione – si legge nella sentenza – non rientrano nell’ambito della tutela della libertà di manifestazione del pensiero che non può spingersi fino a negare i principi fondamentali e inviolabili del nostro ordinamento”.

Secondo i giudici, Facebook non soltanto può procedere con l’eliminazione del profilo di Casapound,  ma avrebbe perfino dovuto agire già in passato per impedire la diffusione di messaggi d’odio, “risolvendo il contratto grazie alle clausole contrattuali accettate al momento della sua conclusione”. E ancora, nella sentenza si legge come Meta “aveva il dovere di rimuovere i contenuti”. La pagina Facebook di Casapound non è più raggiungibile.