Il tema della finzione, rappresentarsi al posto dell’essere, corrisponde alla natura stessa della società postmoderna, nel formarsi della società dello spettacolo
CONVERGENZA – Prima Comunicazione, Novembre 2022
Circola in queste settimane un film di Roberto Andò, ‘La stranezza’, dedicato a Pirandello e al suo capolavoro ‘Sei personaggi in cerca d’autore’. Pirandello è sempre stato moderno, ora nella sua visione dell’identità come ambiguità, come apparenza e falsità, diventa attuale e contemporaneo. Le persone diventano personaggi, altro da se stesse, valore in quanto percepite. Il tema del falso, della non autenticità, del rappresentarsi al posto dell’essere corrisponde alla natura stessa della società postmoderna, nel formarsi della società dello spettacolo, che si realizza attraverso il comunicare nei paradigmi della ‘rappresentazione/finzione’.
In questa rappresentazione, come nella visione di Pirandello, gli individui si mascherano, diventano altro da se stessi, pongono al centro dell’essere l’essere percepiti come forme ‘finte’. Dai tempi di Pirandello il costruirsi di un personaggio rimane inalterato come categoria antropologico culturale, ma molto più potenti e flessibili sono gli strumenti per realizzarlo.
Anzitutto, gli strumenti dell’information technology, a cominciare dai social, che altro non sono che costruzioni, di estetiche, linguaggi, segni che formano personaggi orientati a piacere e a sedurre. Il mondo della società dello spettacolo si delinea su questo doppio falso: costruirsi, piacere. Nella storia delle rappresentazioni, dai tempi antichi fino a oggi, tanti sono stati i passaggi, ripresi dall’intuizione pirandelliana, che hanno sancito transizioni contemporaneamente culturali, sociali, psicologiche.
Storicamente i grandi eventi di interazione sociale erano religiosi, con il carnevale di Venezia diventano laici. Il carnevale si realizza con le maschere che cancellano le identità e che permettono con le identità mascherate di fare quello che non si può fare, di trovare una libertà. Questa idea che attraverso la maschera si attui un processo di liberazione continua oggi, la finzione sostituisce la verità e i personaggi sostituiscono le persone.
Come nel carnevale il mascheramento genera costumi, linguaggi, forme: dal Cinquecento a oggi. Le maschere sono anche estetica e innovazione estetica.