Thomas Bach (Foto Ansa)

Parigi 2024, apertura dal Cio alla Russia. Ucraina pronta a boicottare

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Il Comitato Olimpico apre a ipotesi di riammissione per gli atleti russi e bielorussi ai prossimi giochi. Ma Kiev attacca: “promotore di guerra”

La Russia diventa un caso anche per le Olimpiadi. A un anno e mezzo dal via dei giochi di Parigi, in programma nell’estate del 2024, tiene banco la possibile riammissione degli atleti di Russia e Bielorussia – al momento ancora esclusi dalle competizioni per il 2023.

L’apertura del Cio

“A nessun atleta dovrebbe essere impedito di gareggiare solo a causa del proprio passaporto”, ha comunicato nei giorni scorsi il Comitato Olimpico in una nota, parlando della possibilità di esplorare “un percorso per la partecipazione degli atleti alle competizioni, a condizioni rigorose”.

L’attacco di Kiev

Una apertura che ha immediatamente provocato delle reazioni. A cominciare dall’Ucraina che ha paventato la possibilità di boicottare le prossime olimpiadi. “Invito il signor Bach (il presidente del Comitato internazionale olimpico, ndr) a Bakhmut in modo che possa vedere con i suoi occhi che la neutralità non esiste”, ha detto nei giorni scorsi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, richiamandosi alla possibilità che gli atleti russi e bielorussi partecipino sotto bandiera neutrale. “Faremo di tutto ffinché il mondo protegga lo sport dalla politica e da qualsiasi altra influenza dello stato terrorista, il che è semplicemente inevitabile se gli atleti russi partecipano alle competizioni. E ancora di più – alle Olimpiadi di Parigi”.

Per poi attaccare ancora nelle ultime ore definendo il Comitato olimpico internazionale un “promotore della guerra”. “Il Cio è un promotore della guerra, dell’omicidio e della distruzione. Il Cio guarda con piacere la Russia che distrugge l’Ucraina e poi offre alla Russia una piattaforma per promuovere il genocidio e incoraggia le sue ulteriori uccisioni. Ovviamente i soldi russi che comprano l’ipocrisia olimpica non hanno l’odore del sangue ucraino”, ha scritto su Twitter il consigliere presidenziale ucraino, Mikhaylo Podolyak.

Il sostegno all’Ucraina

L’Ucraina non è la sola nazione ad aver criticato le aperture del Cio. Sostegno a Kiev è arrivato dal governo inglese, da Estonia, Lettonia – che hanno definito lo sport “un’arma della propaganda di Mosca” – Danimarca, Norveglia e Australia.