Ultimo appuntamento per la 73esima edizione del Festival. La lettura del testo inviato dal presidente ucraino Zelensky prevista dopo l’una di notte
Ultimo appuntamento per il Festival dei record. Oltre alla gara canora, ad accendere i riflettori sulla serata sarà l’intervento del presidente Volodymyr Zelensky che Amadeus leggerà al termine delle esibizioni dei 28 cantanti in gara, intorno all’1 di notte.
Dopo le performance dei primi cinque in classifica, ci sarà anche l’esibizione del gruppo ucraino Antytila.
Fuortes: nessuna censura su Zelensky
L’intervento nelle scorse settimane ha scatenato molte polemiche, sulle quali oggi si è espresso anche l’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes.
“Le polemiche sono connaturate al festival”, ma sulla vicenda dell’intervento del presidente Zelensky “sono state particolari: si è parlato di censura, condizionamenti, condizionamenti sul testo: è tutto assolutamente non fondato”, ha commentato in sala stampa da Sanremo.
Seduto accanto a Fuortes l’ambasciatore d’Ucraina in Italia Yaroslav Melnyk che ha sempre avuto un ruolo attivo nella definizione della partecipazione di Zelensky all’Ariston, come hanno raccontato nei giorni scorsi anche Amadeus e il direttore del prime time Rai, Stefano Coletta.
“Abbiamo pensato fosse importante ristabilire la verità dei fatti”, ha aggiunto Fuortes, ringraziando il diplomatico che “ha accettato la proposta di venire a raccontarci in prima persona l’intervento del presidente Zelensy”. “Come avevano anticipato sia Amadeus sia Coletta è stato fatto tutto in totale accordo”, ha ribadito.
Melnyk: proposta messaggio scritto venuta da noi
La proposta di mandare al festival di Sanremo un messaggio scritto è venuta dallo stesso Zelensky, ha spiegato l’ambasciatore, ringraziando “tutta la squadra Rai”.
“La voce dell’Ucraina stasera sarà ascoltata da tutta Italia”, ha aggiunto, sottolineando la rilevanza di Sanremo e della sua platea. Dal festival partirà “un messaggio unitario di difesa dei diritti fondamentali”; ci sarà “l’occasione di trasmettere la verità e il messaggio di sostegno di cui abbiamo bisogno perché la pace torni sul territorio europeo”.
Melnyk ha parlato dell’intervento al festival come dell’opportunità “per ringraziare anche tutto il popolo italiano per il sostegno ricevuto fin dai primi giorni della guerra”.
“La cultura non può stare fuori dalla politica in tempo di guerra. E’ una piattaforma in cui possono essere sollevati temi sociali, politici, a volte dolorosi. Ne è testimonianza anche il festival di Sanremo, che ha sollevato diverse questioni importanti”, ha detto.
E, in relazione alle polemiche, l’ambasciatore ha detto: “Non vorremmo che la società italiana si spaccasse” su questo sostegno. “Apprezziamo molto il vostro sostegno all’Ucraina, alla sua lotta per la protezione dei diritti comuni”.