Secondo il presidente del Cnog è importante difendere i valori della categori
“L’intelligenza artificiale sarà la tomba per le forme di giornalismo poco qualificate. Le farà meglio, più velocemente e gratis. Per questo dobbiamo difendere il giornalismo di qualità, di questo dobbiamo parlare”. Lo ha detto il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, al Congresso della Fnsi a Riccione.
Nessun timore per cambiamento
“Quando sento parlare di diatribe tra pubblicisti e professionisti, invece del futuro del giornalismo, mi viene la depressione – ha proseguito -. Serve lucidità e determinazione nel difendere i valori. Il cambiamento non mi spaventa: il giornalismo non è morto e probabilmente vivrà molto a lungo, sarà sempre ricerca della notizia e verifica delle stesse”.
Confronto con la politica
“Chiamiamo a confronto il Parlamento su tutti i temi aperti – ha detto ancora -. Il decreto sulla presunzione di innocenza è un provvedimento sbagliato che si colloca in epoca predigitale. Se la sede del Parlamento Ue fosse stata posta in Italia la notizia du Qatar Gate sarebbe stata data nel 2025 o più tardi. Anche sulle intercettazioni abbiamo detto parole chiare”.
Bartoli ha sottolineato che “il giornalismo soffre di una duplice patologia: la disgregazione degli elementi che garantivano un equilibrio economico e la perdita di centralità del giornalismo nella scena comunicativa”.
Poi ha ricordato la “proposte concrete” che sono state avanzate: “forte incremento del pluralismo, restituzione del value gap da parte delle piattaforme, un serio contrasto al dumping e ai monopoli, una seria politica sui social per la cessazione della fabbricazione delle fake news”.