I cinema d’Europa riprendono colore. La frequentazione nelle sale cinematografiche del Vecchio Continente è cresciuta di circa un terzo nel 2022, anche se resta ampiamente inferiore al livello pre-Covid. E’ quanto emerge dai dati provvisori registrati dall’Unione Internazionale dei Cinema (Unic).
Non solo Covid
“Rispetto all’annno record 2019, gli ingressi stimati in Europa nel 2022 si sono contratti del 40,3% e gli introiti al box office sono calati del 34,4%”, ha spiegato l’organismo internazionale con sede a Bruxelles.
Tra i motivi, le restrizioni anti-Covid perdurate in alcuni Paesi fino a giugno 2022, il calo di uscite di nuovi film e l’impatto dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Ripresa più lenta in Italia
Rispetto al 2021, gli ingressi al cinema sono tuttavia aumentati di almeno il 36,5% con introiti sono in crescita del 55,6% al livello continentale.
La ripresa è stata particolarmente positiva in Austria, Repubblica Ceca, Lituania e Slovenia, mentre grandi mercati come la Francia, la Germania o il Regno Unito “continuano a ridurre il fossato rispetto ai livelli pre-Covid”.
Al contrario, secondo l’Unic, la ripresa appare “più lenta” in Spagna o in Italia.
Cresce il peso delle produzioni nazionali
Se il ritorno in sala è stato spinto da grandi produzioni Usa come Avatar o il nuovo Top Gun, le produzioni nazionali hanno svolto “un ruolo chiave nel successo dell’annno 2022”, evidenzia l’organismo. Tra i casi citati la Francia, dove le pellicole transalpine hanno conquistato il 40% del mercato interno e in misura minore Repubblica Ceca (33%), Danimarca (26%) e Finlandia (25%).