Il Salone del Libro 2022 (foto Ansa)

Scontro sul Salone del Libro dopo il passo indietro di Giordano

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Sulla direzione dell’evento Torinese si accende la politica. Il Pd parla di lottizzazione’, mentre il sottosegretario Sgarbi critica Giordano

Si alza il livello dello scontro sul Salone del Libro di Torino. La decisione dello scrittore Paolo Giordano di non partecipare alla corsa per la direzione della mnifestazione, motivata con ingerenze politiche romane, ha acceso il dibattito politico.
In campo il Pd che attacca il centrodestra di voler lottizzare il Salone, mentre il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, parla di “reazione fuori luogo” di Giordano, negando qualsiasi imposizione di nomi da parte del ministero. Smentisce “ogni tentativo di politicizzazione del Salone” anche il governatore del Piemonte, Alberto Cirio. Non commenta, invece, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Gli ultimi eventi hanno anche una conseguenza concreta. Termina la procedura di selezione del direttore del Salone del Libro per il triennio 2024-2026, avviata con l’apertura della manifestazione d’interesse alla quale avevano risposto 53 candidati. Finisce quindi l’attività del Comitato costituito dall’Associazione Torino, La Città del Libro, dalla Fondazione Circolo dei Lettori, dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino.

“Si cambia metodo”, dice il sindaco di Torino Stefano Lo Russo che conferma la sua disponibilità a individuare “il percorso migliore” con Cirio e con Silvio Viale presidente dell’associazione Torino, La Città del libro, che detiene il marchio commerciale della bookfair.
Da Lo Russo arriva anche l’invito a concentrarsi sull’edizione 2023 del Salone. Un concetto ripreso anche dall’Associazione Torino, Città del Libro che sente la necessità di intervenire per ribadire “con fermezza il carattere pluralista e sempre più internazionale del Salone, manifestazione apprezzata e amata da tutta la comunità del libro e non solo”.
Viale ricorda che “il Salone è solido e in crescita” e che la squadra deve concentrarsi sull’organizzazione dell’edizione di maggio.

Nessuna indicazione al momento sui tempi della scelta, anche se è probabile che tutto slitti a giugno come i privati hanno proposto subito dopo il passo indietro di Giordano.