Repubblica è in vendita? “Assolutamente no, Repubblica è leader dell’informazione digitale in Italia e dà fastidio alla competizione, è tutto lì”. Maurizio Molinari, direttore del quotidiano romano si è raccontato – ripreso da Adnkronos – a ‘Un Giorno da Pecora’ di Rai Radio1. Spesso si parla di ‘partito di Repubblica’: nel caso delle primarie Pd era per Bonaccini o Schlein? “Per quelli che non dovevano andare a votare e poi hanno votato. La realtà è che quelli che hanno votato per la Schlein lo hanno fatto su temi come clima, innovazione, il digitale, che sono i nostri temi come giornale”.
Uscendo dalla politica, di lei si dice che sia un grande tifoso della As Roma. E’ vero? “Sono nato a Roma, sulla piazza di Testaccio, più giallorosso di me non c’è nessuno. Purtroppo però improvvisamente i miei due figli maschi sono diventati juventini: è stato uno shock”. Chi è il suo mito tra i calciatori della storia romanista? “Di Bartolomei, che giocò una partita sanguinante e con testa fasciata perché era il capitano e non voleva lasciare il campo”. Chi potrebbe essere il Mourinho della politica? “Il più imprevedibile è Salvini, un personaggio che gioca delle partite sue, nelle quali può fare del bene oppure del male”. Più facile che Mou vinca lo scudetto con la Roma o che Salvini diventi premier? “Assolutamente la prima….”