Il nuovo numero di ‘Prima comunicazione’ è in edicola a Milano e dal 3 marzo anche a Roma. Il mensile è disponibile subito in edizione digitale per tutti i device e piattaforme.
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Su questo numero
La Rai si guadagna la copertina di ‘Prima Comunicazione’. Dopo essere stata protagonista del successo del Festival di Sanremo è andata sotto attacco dei partiti di Governo, innervositi per la presenza del presidente Sergio Mattarella e per il monologo di Roberto Benigni sul valore della Costituzione per garantire la libertà di pensiero, il tutto interpretato come un favore alla sinistra in vista delle elezioni regionali. Che poi si è visto come ha funzionato: FdI e Lega trionfanti in Lazio e Lombardia. Per non parlare delle bravate di Fedez e rapper vari.
La bella foto di copertina rappresenta molto bene lo stato d’animo dell’ad Carlo Fuortes, che deve fare i conti con un’azienda agitata come succede sempre a viale Mazzini quando il cambio di Governo fa immaginare cambiamenti di poltrone e di ruoli di potere. Il pallino c’è l’ha in mano Giorgia Meloni, che si muove con cautela, anche perché ha ben altro da fare che aprire la complicata partita di viale Mazzini, dove però i problemi da affrontare sono tanti.
Quello che succede alla Rai preoccupa anche Giancarlo Leone, presidente dell’Associazione Produttori Audiovisivi, che in una intervista molto sincera parla dei rapporti tra i produttori, le emittenti televisive e soprattutto le piattaforme streaming che nel corso degli ultimi tempi si sono deteriorati, soprattutto perché ai produttori non vengono riconosciuti i giusti diritti.

Ma come stanno Netflix, Disney+, Amazon Prime, Paramount, le regine dello streaming? Mentre negli Usa cambiano i vertici, si licenziano dipendenti, si studiano nuove formule, in Italia, grazie all’afflusso di nuovi investimenti facilitati del tax credit, crescono di fatturato e ricavi!
Editori in fermento
Il mondo degli editori grandi e piccoli e in grande fermento. Nascono nuove realtà editoriali di carta e digitali, e grandi cambiamenti si registrano nei gruppi storici.
Alessandro Vento David Giudici
– La vera sfida è ‘Sallo!’, una nuovissima app per un nuovo tipo d’informazione. Editore è Alessandro Vento, ex proprietario di D-Share, che ha aperto una redazione a Palermo con Beppe Smorto alla direzione.
– Aci, Automobile Club d’Italia, fa l’editore affidando a David Giudici, noto giornalista del settore auto, tre mensili: ‘L’Automobile’ per i soci Aci, e due prodotti per raccontare le auto storiche.
– Come vanno le cose nel nuovo ‘Espresso’ di Danilo Iervolino, dopo una partenza laboriosa e litigiosa? Un bel ritratto fa capire chi è il nuovo direttore Alessandro Mauro Rossi che si è assunto la responsabilità della testata.

– La storia del ‘Corriere dell’Umbria’, che sta rifiorendo con la nuova direzione di Sergio Casagrande e il nuovo editore Polidori.

– Al Gruppo Gedi, mentre prendono consistenza le voci di vendita dei giornali del Triveneto e si infiamma lo scontro con i giornalisti dei quotidiani locali, si lavora a ‘Door’, il nuovo mensile di design di Repubblica. Come sarà? Lo racconta il direttore Emanuele Farneti.

– Gruppo Mondadori: concluso il passaggio di proprietà per ‘Grazia’ e ‘Icon’ ai francesi di Reworld Media (che ci raccontano i loro progetti), cambia velocemente il dna di Mondadori Media, con al centro il digitale e il nuovo trend dell’economia dei creator.
Daniela Sola Andrea Santagata
Il fenomeno podcast
Il digital audio è in fermento, con previsioni di crescita in Italia a doppia cifra. Il podcast director di Gedi, Antonio Visca, racconta questo mercato in evoluzione.

Le interviste ai grandi manager
– Grande sfida internazionale per Roma Expo 2030. L’ambasciatore Giampiero Massolo, presidente del comitato promotore e di Atlantia, spiega i punti di forza del progetto che candida la capitale a ospitare l’importante evento.

– Stefano Ballista, ad di Eni Sustainable Mobility, racconta come Eni punta su biocarburanti, prodotti e servizi progressivamente decarbonizzati per la transizione energetica. E l’importanza di comunicare il cambiamento.

– Michele Samoggia, responsabile comunicazione e sostenibilità di Philip Morris Italia spiega la difficoltà di far passare in Italia la comunicazione internazionale del Gruppo che promuove lo stop alle sigarette, aprendo implicitamente all’uso del tabacco riscaldato. Perché nelle nostre istituzioni prevale il principio di precauzione sul tema della riduzione del danno.
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