“Scontro sull’allerta scattato già sabato. La Guardia costiera: “Decide il Viminale”. Un mayday partito 24 ore prima del naufragio”. Ma sì che basta il titolo de “Il Giornale”, proprio la testata che appartiene a Berlusconi, a dare il senso dell’impiccio in cui ora si trova la Meloni che non sa come disfarsi di un ministro dell’interno che peggio di così – anche a causa di sue fin troppo imbarazzanti dichiarazioni – non avrebbe potuto comportarsi.
Ma come si fa a dare il ben servito a chi la Elly Schlein vorrebbe subito tagliare la testa? Insomma un imbroglio, una grana, un impaccio di cui la premier avrebbe voluto fare a meno.
E così, come ai tempi della Dc, via al solito gioco dello scaricabarile, in attesa – ma chissà quando – che siano i magistrati a dare risposte convincenti. E’ chiaro comunque che Palazzo Chigi dovrà al più presto definire una linea, non certo pro migranti, che sia più convincente e soprattutto meglio gestita dagli addetti ai lavori. Anche perché l’annuncio del ministro Lollobrigida “che ci sarà posto” per almeno 500 mila altri rifugiati, rischia di dare altro ossigeno alla nutrita banda di “scafisti” che, con questa migrazione selvaggia, stanno facendo affari d’oro.
E poi dove trovare un altro Minniti – il ministro di sinistra che a suo tempo riuscì, quasi prendendo casa in Libia, a sbrogliare la matassa – che però abbia i colori della destra?