Digitale, Ey: per 8 giovani su 10 aiuta a cambiare la società

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Secondo il ‘Digital Sustainability Index Young’ l’ambiente è tra i temi a cui i ragazzi italiani sono più sensibili. Timori per i rischi di cyberbullismo

Tra le maggiori economie europee l’Italia è in testa per numero di giovani sostenibili digitali. È quanto emerge dal rapporto ‘Digital Sustainability Index Young’, presentato dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale e da EY Foundation Onlus, che ha coinvolto 800 ragazzi tra 16 e 24 anni.

Stando all’analisi, sono il 37% i giovani che nel nostro paese utilizzano gli strumenti digitali e, allo stesso tempo, adottano atteggiamenti e comportamenti orientati alla sostenibilità. A seguire si trovano Spagna (34%), Polonia (26%), Germania (18%) e Francia (14%).
Le italiane sono più attente, con un dato del 29% che è più alto sia rispetto ai connazionali uomini che al genere femminile degli altri Paesi analizzati.

Ambiente al centro

I giovani considerano l’ambiente un tema centrale. Il 71% degli italiani indica nel cambiamento climatico uno dei principali problemi dei quali bisogna occuparsi immediatamente. Numero in linea con quelli di Spagna (69%) e Francia (62%), che però diminuisce in Polonia (56%) e Germania (42%).
Tra le priorità da affrontare il 67% degli italiani include anche l’inquinamento e la pensano così il 63% degli spagnoli, il 58% dei francesi, il 54% dei polacchi e il 47% dei giovani tedeschi.

Emerge però un problema legato alla consapevolezza: il 27% dei giovani italiani dichiara di conoscere poco o per nulla il concetto di sostenibilità, rispetto al 32% della Germania o al 62% registrato in Francia.
A fronte della poca consapevolezza, lo studio sottolinea però come in Italia, e negli altri Paesi analizzati, oltre 7 intervistati su 10 si dichiarino pronti ad approfondire il concetto di sostenibilità. E in questo senso viene in soccorso il digitale.

Digitale per il sociale

Per l’85% dei giovani italiani la tecnologia digitale è uno strumento utile per migliorare la società, ma anche utile per la sostenibilità economica (74%), con percentuali simili in Spagna, ma leggermente inferiori negli altri Paesi.
Il 69% dei giovani italiani considera la tecnologia digitale uno strumento utile alla salvaguardia dell’ambiente.
Idee che influenzano anche i modelli di consumo: 6 intervistati su 10 concordano sull’importanza della sostenibilità ambientale nelle preferenze di acquisto in ognuno dei Paesi esaminati (tranne la Polonia con il 50%), tuttavia non sono disposti a spendere di più.

Dato simile anche per gli spostamenti: il 55% degli italiani quando viaggia preferisce scegliere una struttura green, anche se costa di più. Per quanto riguarda l’utilizzo quotidiano degli strumenti digitali il 46% degli italiani li usa per lavoro o per studio, il 54% per svago.

Problema cyberbullismo

Sei giovani italiani su 10 pensano che il cyberbullismo sia il principale problema di una società iper-connessa, mentre il 72% ritiene che i social network abbiano troppo potere sui giovani, influenzando i comportamenti delle persone.
Quasi un italiano su cinque ritenga che i social non siano un ambiente sicuro.
Una visione condivisa, ma in misura maggiore, in Germania (34%) e Francia (32%).

Dopo il cyberbullismo nella classifica dei principali problemi i giovani italiani indicano l’uniformazione delle identità a degli standard ideali (39%), la perdita del tempo personale (38%), l’annullamento della sfera privata (26%).
In testa alle preferenze dei giovani italiani si trovano i podcast (47%), seguiti da Youtube (43%), realtà di formazione online (36%), social di creazione contenuti quali TikTok, Instagram e SnapChat (31%), forum e realtà di dialogo (31%), mentre slittano alle ultime posizioni Twitter e Facebook (rispettivamente al 14% e 12%).

Piano per l’educazione digitale

“Pensando alle nuove generazioni è necessario investire su educazione e inclusione, partendo da un piano di educazione digitale nazionale”, è il punto di vista del ceo di EY in Italia e coo di EY Europe West, Massimo Antonelli. Nello studio, ha osservato, “leggiamo tracce comuni tra i vari Paesi, a ulteriore testimonianza del fatto che partite come la sostenibilità, il digitale, le competenze e l’innovazione oggi non possono che essere giocate su scenari internazionali”.
“Tuttavia tra i dati positivi ci sono segnali che devono farci riflettere e agire. Riguardano soprattutto i rischi e ancora una volta le questioni legate a diversità e inclusione. Tra i rischi percepiti i giovani in Italia ritengono che il cyberbullismo sia la principale problematica derivante da una società iper-connessa (60%) e la stessa visione emerge quasi in tutti i Paesi considerati”.