La nota ufficiale del Ministero dell’Università cita “l’Avviso pubblico è ritirato per un errore tecnico” e poi “contenuto e termini dell’avviso non rispecchiano la volontà e il modo di procedere del Ministero”
Il Ministero dell’Università e della Ricerca il 7 marzo cercava 15 giovani da inserire nel Nucleo di Coordinamento delle attività di analisi, di studio e di ricerca (N.C.A.R.). A titolo gratuito. Ma dopo che varie testate hanno rivelato il fattaccio è stato lo stesso ministro Anna Maria Bernini a correre ai ripari ritirando l’avviso. E’ quanto riporta CorriereUniv.it.
“Il Ministero dell’Università e della Ricerca comunica che l’Avviso pubblico “per la selezione, ai sensi dell’articolo 7, comma 6, del D.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, di numero 15 esperti da inserire nel Nucleo di Coordinamento delle attività di analisi, di studio e di ricerca (N.C.A.R.) del MUR” è stato ritirato, a causa di un errore tecnico nella sua stesura. Il contenuto e i termini dell’avviso pubblico non rispecchiano la volontà e il modo di procedere del Ministero, che considera il lavoro comunque configurato un valore cui deve corrispondere sempre un’adeguata retribuzione“. Questa è nota ufficiale inviata ieri sera alla stampa dopo aver pubblicato sui propri social un avviso simile.
Succede che mentre in Senato è in discussione la norma sull’equo compenso la sua direzione generale pubblica un avviso per reclutare 15 esperti di “elevata specializzazione” che dovranno lavorare per 18 mesi full time, gratis. Sembra incredibile ma l’avviso parla chiaro e ha anche tutte le coperture di legge, perché una recente sentenza del Consiglio di stato (07442/2921) ha sdoganato la possibilità che la pubblica amministrazione emetta bandi che non prevedano compensi per i professionisti. In sostanza, secondo palazzo Spada, i principi dell’equo compenso non valgono se il compenso non è proprio previsto dall’avviso. Si legge infatti: “Gli incarichi oggetto della presente Procedura sono a titolo gratuito, prevedono un impegno a tempo pieno e avranno una durata pari a 18 mesi, prorogabili su richiesta del Ministero”.
Bernini: è stato un errore inaccettabile, chi ha sbagliato pagherà
Sul bando per la selezione di 15 esperti a titolo gratuito al Mur, ritirato ieri, “non so ancora” cosa sia successo, “ma è una cosa gravissima, un errore inaccettabile. Ho avviato un’indagine interna proprio oggi per accertare le responsabilità e chi ha sbagliato pagherà”. Lo ha detto all’ANSA la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini a margine del forum economico-scientifico italoserbo a Belgrado.