Il blocco temporaneo in Italia è “in linea con il Gdpr”
“Abbiamo deciso in qualità di comitato europeo per la protezione dei dati di creare una task force” su ChatGpt “principalmente per armonizzare l’approccio”. Ad affermarlo il garante Ue per la privacy, Wojciech Wiewiórowski in conferenza stampa, rispondendo a una domanda sul blocco temporaneo del chatbot deciso dall’autorità italiana.
Competenze nazionali, ma approccio comune
“In questo caso tutte le autorità (nazionali) di protezione dei dati sono competenti” in linea con il principio dello sportello unico previsto dal regolamento europeo per la protezione dei dati personali (Gdpr), ha aggiunto ancora, citato da Ansa.
“Open AI, che ha introdotto ChatGpt nel mercato, non ha sede in Ue, per questo il Garante può prendere questa decisione e ci sono anche indagini in corso in altri paesi”, ha aggiunto Wiewiórowski, sottolineando tuttavia la necessità di “un approccio comune tra le autorità di vigilanza” sull’impatto di questo modello di Ia generativa sulla protezione dei dati.