Giro d’Italia sulla Rai. MAECI: vetrina per l’Italia. Cairo: investiremo di più

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Viale Mazzini presenta il palinsesto per la Corsa Rosa, al via il 6 maggio. “E’ l’unica manifestazione sportiva ancora in chiaro”, ha sottolineato Fuortes.
Alla Farnesina, un convegno rimanca il valore del Giro per turismo, economia e politica.

Conto alla rovescia per il 106esimo Giro d’Italia, in programma dal 6 al 28 maggio. Dalla partenza in Abruzzo, con la cronometro Fossacesia Marina-Ortona, fino al frazione finale a Roma, la corsa Rosa, con le sue 21 tappe, si prepara a percorrere quasi 3500 km in tutto il Paese.

100 edizioni sulla Rai

Per la Rai l’edizione 2023 assume un valore particolare, perchè sarà la centesima raccontata. “Dal 1924 abbiamo seguito 100 edizioni del Giro d’Italia”, ha ricordato l’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, a proposito dell’impegno di Viale Mazzini per la Corsa Rosa, presentato in conferenza stampa.
Un connubio che ha spinto il manager a definire Rai e Giro “due facce della stessa medaglia”, “un evento del servizio pubblico fondamentale” e “una manifestazione sportiva assolutamente identitaria”.
“È l’unica manifestazione sportiva popolare seguita da tutta Italia che è ancora solo in chiaro”, ha voluto aggiungere Fuortes. “Non è mai andata sulla tv a pagamento, questo è un motivo di orgoglio per il servizio pubblico e deve continuare a essere così”.

Il palinsesto per il Giro

Come negli anni scorsi, la Rai seguirà tutte le 21 tappe del Giro, proponendole integralmente e in replica dopo la mezzanotte. Rai2 e Rai Sport Hd i canali ufficiali, con passaggi in streaming su Rai Play e collegamenti su Radio Rai e Radio 1 Sport. Si parte con ‘Aspettando il Giro’ che comincerà 45 minuti del via di ogni tappa, per poi proseguire con ‘Prima Diretta’, ‘Giro in diretta’, ‘Giro all’arrivo’, il ‘Processo alla Tappa’, ‘Arriva il Giro’, alle 20 e ‘Km 0’, alla mezzanotte.

I commentatori saranno tre: Francesco Pancani, affiancato da Alessandro Petacchi e Fabio Genovesi. A loro, si aggiungerà il commento dalla corsa con due cronisti in moto, con Giada Borgato che affianca Stefano Rizzato.

Cairo: presenti in 200 paesi

“E’ una bellissima cosa aver rinnovato il rapporto con Rai lo scorso anno per tre anni, ci troviamo benissimo”, ha commentato Urbano Cairo, presidente di Rcs MediaGroup. Il Giro d’Italia è cresciuto molto in questi anni per un’attenzione sempre maggiore che ci abbiamo messo e con una diffusione sempre maggiore nel mondo: siamo ormai in 200 paesi e c’è grandissimo seguito e interesse. E’ un modo per l’Italia di avere un portavoce, un ambasciatore, un elemento di promozione. L’intenzione è di investire molto di più”.

Vetrina per raccontare l’Italia

Ma il Giro d’Italia non è solo sport e tv. La manifestazione infatti è sempre più un mezzo di promozione del paese. Come ha voluto ribadire l’incontro ‘Il 106esimo Giro d’Italia: vetrina per il saper fare italiano’, organizzato alla Farnesina, la mattina del 2 maggio.

Un momento dell’incontro alla Farnesina. Nella foto si riconoscono i ministri Antonio Tajani e Daniela Santanchè (foto Ansa)

Tajani: il Giro è sport, turismo e politica

“Lo sport è parte integrante della politica per la crescita e della politica estera. Grazie allo sport cresce il nostro turismo, cresce un comparto industriale”, ha esordito il vicepremier ministro degli Esteri Antonio Tajani aprendo l’evento, al quale hanno preoso parte anche il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè, il Presidente di Rcs, Urbano Cairo, il Presidente di Ice-Agenzia, Matteo Zoppas e il presidente del Comitato Promotore di Roma Expo 2030, Giampiero Massolo.

“Il Giro d’Italia è un modo per far conoscere l’Italia. Perché spesso raggiunge luoghi e città che il grande pubblico non conosce. I nostri atleti visitano luoghi incantevoli, anche piccoli centri, che sono parte del nostro patrimonio culturale che vogliamo far conoscere al resto del mondo”, ha continuato Tajani.

Dal punto di vista economico, lo sport “è una grande industria importante che compete a livello globale. E’ uno dei fiori all’occhiello per il fatturato e la qualità, quindi parliamo di diplomazia della crescita”.
“Noi vogliamo promuovere il Giro d’Italia anche come Ministero degli Esteri per far conoscere la capacità organizzativa del nostro Paese e della nostra capitale, dove si concluderà l’ultima tappa di questa edizione”, ha aggiunto, guardando in prospettiva alla candidatura di Roma per Expo 2030.

Ma la manifestazione, ha fatto intendere Tajani, ha anche una vera valenza politica. “Il Giro d’Italia tocca anche altri Paesi”, ha spiegato. “Consideriamo lo sport uno strumento di politica estera. E’ tutto il sistema Italia che costruisce la politica estera”, anche allacciando, ha aggiunto Tajani, “rapporti di amicizia, di solidarietà, di vicinanza”.
“E mi piacerebbe che il prossimo anno partisse dall’Ucraina, sarebbe un segno di attenzione ad un paese che sosteniamo con grande forza”, ha concluso.

Santanché: aiuterà a promuovere il turismo

Non poteva che essere concorde la ministra Santanchè. “Tantissimi stranieri arrivano nel nostro Paese per seguire gli eventi sportivi e questo ci dà un vantaggio perché ci permette di stagionalizzare”, ha spiegato, ripresa da Ansa. “In Italia abbiamo troppo spesso dei picchi del turismo e nel corso dell’anno una mancanza, se riusciamo a destagionalizzare significa stabilizzare tantissimi lavoratori”.
In particolare, ha detto ancroa Santanchè, “Il cicloturismo è un segmento del turismo fondamentale, l’Italia può e deve crescere!.

“Fa piacere che il Governo abbia avuto questa sensibilità su quanto la manifestazione possa fare per il nostro Paese, diffondendo le nostre bellezze in tutto il mondo e attrarre i turisti”, il punto di vista che ha voluto sottolineare Cairo.

Urbano Cairo (foto Ansa)

Un miliardo dal comparto bici

Il presidente di Ice-Agenzia, Zoppas, ha sottolineato come il comparto delle bici valga un miliardo di euro di esportazioni. “Avere un Giro che ci consente di promuovere i prodotti fa sì che si trovino strade aperte”, ha aggiunto citando anche il lavoro che Ice fa con Rcs per promuovere le cosiddette ‘classiche’.