Il divieto, in vigore dal primo gennaio prossimo, riguarda gli app store e non prevede sanzioni per gli utenti
Il Montana diventa il primo stato americano a vietare TikTok. Il governatore Richard Gianforte ha firmato la legge approvata a metà aprile che vieta ai negozi di applicazioni online di offrire TikTok nello stato.
Dal 2024
Nel dettaglio, il divieto entrerà in vigore con il 2024 e non prevede nessuna sanzione per chi utilizza l’app. Il timore alla basa dell’intervento è che il social sia uno strumento della propaganda cinese, usato dal governo di Pechino per spiare gli utenti.
In molti nello stato hanno attaccato il provvedimento del Montana considerandolo una limitazione della libertà di parola per i tanti che “usano il social per esprimersi, cercare informazioni e lavorare” – come ha commentato Keegan Medrano dell’American Civil Liberties Union (ACLU). E promettono battaglia.
TikTok: violato il Primo Emendamento’
Il social cinese ha affidato a un portavoe la sua replica. “Il governatore ha approvato una legge che vieta i diritti del Primo Emendamento dei cittadini del Montana vietando illegalmente TikTok, una piattaforma che offre vantaggi a centinaia di migliaia di persone in tutto lo stato”
“Vogliamo rassicurare i cittadini del Montana che possono continuare a usare TikTok per esprimersi, guadagnarsi da vivere e entrare in contatto con la community, mentre continuiamo a lavorare per difendere i diritti dei nostri utenti all’interno e all’esterno del Montana”, ha aggiunto.
Pressioni politiche crescenti
Le pressioni sul social sono fortemente aumentate negli ultimi mesi, con una raffica di interventi da parte delle istituzioni di diversi paesi – Unione Europea compresa – che hanno vietato ai propri funzionari di utilizzare TikTok sui device di lavoro.
L’app ha più volte negato di aver condiviso dati con il governo cinese ribadendo di non aver nemmeno intenzione di farlo. Ma le rassicurazione evidentemente non sono bastate.
L’atteggiamento Usa nei confronti dell’app è andato anche ad accrescere le tensioni con la Cina. Pechino dal canto suo ha accusato l’America di mettere in atto contro l’app una “persecuzione politica e xenofoba“.