Sul sito www.legaseriea.it la descrizione dei pacchetti e delle condizioni del bando dei diritti tv del calcio per le annualità dal 2024 al 2029. Le offerte potranno essere presentate a partire dalle ore 10.00 del 9 giugno e fino e non oltre le ore 10.00 del 14 giugno 2023. I ‘segreti’ di tutte le offerte confezionate per gli Operatori della Comunicazione.
Giornata importante per la Serie A, e non soltanto per i successi delle italiane nelle coppe internazionali. Con un avviso commerciale, è stato preannunciato stamane sulla Gazzetta dello Sport che alle 16.00 sul sito della Lega di Serie A sarebbe stato pubblicato il bando sui dei diritti tv dell’arco temporale 2024-2029.
E così da oggi, 19 maggio, è disponibile online la descrizione dei Pacchetti, dei diritti, dei termini e delle condizioni alle quali saranno accettate le offerte. Che potranno essere presentate a partire dalle ore 10.00 del 9 giugno e fino e non oltre le ore 10.00 del 14 giugno 2023.
Gli otto pacchetti in sintesi: co-esclusive o esclusive, cosa rende di più?
Nella prima ‘matrioska’, per gli operatori, sono spiegati gli otto pacchetti diversi che sono stati allestiti.
C’è, tra le opzioni di base, la condivisione (co esclusiva) piena su dieci gare per due soggetti.
Un modello simile, ma non uguale, prevede invece nove gare in co-esclusiva e una venduta da sola, la seconda scelta del turno (ovvero la partita giocata al sabato sera), a disposizione teorica sia per il chiaro che per la versione pay.
Poi ci sono le configurazioni più tarate sulle esclusive.
C’è il modello ‘spagnolo’, dove su 38 giornate tre vengono cedute ad un unico operatore in un periodo strategico dell’anno (Natale, Black Friday, San Valentino) e le altre 35 giornate sono suddivise con cinque gare ad un operatore e cinque all’altro.
Poi c’è il modello ‘vincente’ del penultimo bando, con sette gare in esclusiva ad un soggetto e tre all’altro.
E poi ancora – più ‘spinto’ sull’esclusiva – risulta il modello 8 + 2, con un soggetto dominante, ma con l’altro che si aggiudica comunque match importanti (la seconda scelta e la quinta scelta).
C’è pure, ma solo per la durata eventuale di tre anni, un pacchetto 9+1, con un soggetto ultra dominante, ma con il secondo dotato sempre della seconda scelta del turno del sabato sera. Potrebbe essere questa, secondo l’ad della Lega, Luigi De Siervo, la combinazione in grado di generare l’offerta più alta degli operatori.
C’è poi un pacchetto più simile alla configurazione attuale, del triennio fino al 2024, con Dazn dominante e Sky in difesa: 10 gare ad un soggetto, di cui sette in esclusiva e tre in co- esclusiva con il secondo soggetto.
E infine c’è il pacchetto più articolato, che De Siervo ha definito come il più ‘creativo’ e suggestivo: il 6-3-1. Sei gare vengono stabilmente trasmesse da una piattaforma in escluusiva, mentre una viene venduta a sè stante da un altro operatore (e può anche andare in chiaro). Sulle altre tre partite in palio vale il principio della co-esclusiva plurima (come nella nostra Serie B). Si può cominciare a distribuire il pacchetto di gare anche in un secondo momento, ma con una limitazione di quattro soggetti che possono aderire alla proposta.
Obiettivo 1,2 miliardi ma…
Obiettivo dichiarato della Lega Serie A, vale la pena ribadirlo, è raggiungere offerte per 1,2 miliardi annui, con una maggiorazione del 10% sui pacchetti quadriennali e del 20% sul quinquennale.
Il 15 giugno la Lega, comunque vada, avrà tutte le carte in mano o, comunque, molti elementi in più di oggi per capire le vere intenzioni dei soggetti interessati. Per i presidenti, a quanto pare, l’obiettivo vero – al di là del ‘minimo’ citato nel bando – è quello di raggiungere con i diritti per il nostro Paese almeno la stessa quota d’introiti del precedente triennio (940 milioni circa), anche se molti sperano si possa raccogliere un miliardo.
Una fase di trattativa privata, che si svolgerà in un giorno, in una sola location, dopo l’apertura delle buste, dovrebbe essere quella capace di risolvere le eventuali ‘contraddizioni’ tra le offerte più convenienti pervenute.
Il risultato ritenuto ‘migliore’ raggiunto dal bando, dovrà essere poi votato dall’assemblea dei presidenti, che potranno accettare o meno quanto espresso dal mercato.
L’alternativa è procedere all’apertura della seconda matrioska (distributore unico) e quindi della terza (opzione del Canale di Lega, affidato ad un soggetto finanziario/imprenditoriale che lo ‘curi’ per dieci anni).
Se le tre matrioske non producessero un esito ritenuto buono e soddisfacente dalle squadre – e questo sarà chiaro già all’inizio di luglio – rimane sempre la possibilità di fare ripartire tutto il processo dall’inizio.
La situazione dei teorici pretendenti però non è entusiasmante
Ma chi sono gli attori principali sul lato dell’offerta. Sparito TIM, c’è in pista in primo luogo il detentore Dazn, che però non ha fin qui fatto un affare con la sua prima avventura triennale di esclusiva preminente sulle partite (10 partite trasmesse, tre in coesclusiva con Sky). La piattaforma spende annualmente direttamente 500 milioni e non potrà più contare sul supporto garantitogli da Tim (340 milioni l’accordo iniziale poi rivisto).
C’è quindi Sky, che ha appena investito tante risorse sulle coppe continentali per il triennio 2024-2027 e che ha trovato un equilibrio ed un posizionamento – ‘La casa dello sport’, con tanto spazio a Motori, tennis e tante e varie discipline oltre al football – che non sono non più fondati sul controllo della polpa dei diritti tv della Serie A.
C’è poi Amazon Prime, che ha di nuovo investito sulla Champions League, ma ha una squadra giornalistica e produttiva e ambizioni che le consentirebbero di fare di più; sono almeno due (quella con le tre settimane in esclusiva e quella con il match del sabato) le proposte appealing per il gigante dell’ecommerce.
C’è infine la Rai dell’era Meloni/Salvini, che mettendo una ‘fiche’ politica sui diritti tv potrebbe far arrivare comunque al sistema calcio quelle risorse essenziali che in maniera più diretta fin qui nessun governo si è sognato di veicolare.