Rai, via libera dal Cda a nomine. Il consiglio si spacca su Chiocci e Preziosi

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Per le direzioni di Tg1 e Tg2 arrivano 3 no, tra cui quella della presidente Soldi

Via libera del consiglio di amministrazione Rai al pacchetto di nomine per direzioni di testate e generi proposto dall’amministratore delegato Roberto Sergio.

Tutti i nomi

Per le Testate giornalistiche, segnala in una nota riassuntiva Viale Mazzini, Gian Marco Chiocci diventa il nuovo direttore del Tg1; al Tg2 va Antonio Preziosi, che lascia Rai Parlamento, dove si insedia Giuseppe Carboni.
A guidare il Giornale Radio e Radio1 arriva Francesco Pionati, mentre Jacopo Volpi diventa Direttore di Raisport e del relativo Genere.
Per i generi, Stefano Coletta lascia l’Intrattenimento Prime Time a Marcello Ciannamea e ne prende il posto alla Distribuzione. Angelo Mellone dirigerà l’Intrattenimento Day Time, Paolo Corsini l’Approfondimento; Adriano De Maio guiderà Cinema e serie Tv, Maurizio Imbriale dirigerà Contenuti Digitali.
Per i canali radio, a capo di Radio 2 va Simona Sala, prima allìintrattenimento Day Time. Monica Maggioni si insedia alla Direzione Editoriale per l’Offerta informativa. 

Via libera anche deliberato al rinnovo dei CdA delle società controllate, i cui organi sociali erano in scadenza: a Rai Cinema vengono confermati Paolo Del Brocco nel ruolo di amministratore delegato e Nicola Claudio come presidente; Sergio Santo è nominato amministratore delegato di Rai Com, mentre Claudia Mazzola presidente.
Andrea Vianello, prima direttore Testata Rai Giornale Radio e Radio 1, viene designato direttore generale di San Marino RTV.

Spaccatura in Cda

Le nomine di Chiocci e Preziosi, secondo quanto riporta Ansa, sono passate con il voto contrario della presidente Marinella Soldi, della consigliera in quota Pd Francesca Bria e del consigliere eletto dai dipendenti Riccardo Laganà. Si é astenuto, invece, Alessandro Di Majo, in quota M5S.
Tre i voti favorevoli, sufficienti per il via libera: quelli dell’ad Sergio e dei due consiglieri di maggioranza, Simona Agnes e Igor De Biasio.

Al contrario, ricostruisce Ansa, il via libera al rinnovo del vertici di Rai Cinema e Rai Com è arrivato con voto unanime.

Nuove direzioni

Dal cda è arrivato anche il via libera all’introduzione di nuove direzioni. “L’ assetto organizzativo illustrato dall’ad, unitamente alla indicazione dei responsabili dell’area Corporate, si legge nella nota, introduce nuove aree organizzative, tra cui la direzione coordinamento iniziative strategiche quale punto di riferimento strutturato e di coordinamento delle attività riferite in particolare al Piano Industriale, al Piano di Sostenibilità e al Contratto di Servizio; nell’area editoriale radiofonica è stata creata una nuova direzione denominata Radio digitali specializzate e podcast”.  La direzione di quest’ultima è stata assunta da Marco Lanzarone.

I commenti dei consiglieri

“Le scelte di oggi esprimono con chiarezza la linea rispetto al nuovo corso dell’azienda: il bilanciamento tra voti favorevoli e astensioni sta ad indicare che non si intende firmare nessuna cambiale in bianco; le singole decisioni dei nuovi vertici saranno valutate volta per volta in base ai principi di pluralismo, inclusione, equilibrio di genere”. A dirlo il consigliere Rai, Alessandro Di Majo, in quota M5s, dopo il voto in cda.
“Nessuna preclusione, ha scritto, ripreso dalle agenzie, rispetto alla possibilità di poter condividere singole specifiche scelte, ma allo stesso tempo nessuno sconto su una attenta valutazione nel merito di ciascuna di esse”.

Agnes: equilibrio e pluralismo per una nuova azienda

“Le nomine che abbiamo approvato oggi delineano una Rai, equilibrata, dinamica e pluralista”, il punto di vista di Simona Agnes. “L’obiettivo è quello di rilanciare la più grande azienda culturale del Paese che da sempre accompagna e racconta la storia dell’Italia”.
“Tutta l’azienda aspetta da noi risposte importanti”, ha continuato. “La nostra tradizione, unita alle proposte illustrate dall’amministratore delegato delineano un percorso sicuramente difficile, ma con equilibrio, rigore e pluralità sono certa che la Rai recupererà quella centralità che è del servizio pubblico”.

Laganà: i vertici soddisfano la fame di poltrone dei partiti

“Ancora una volta una ‘lenzuolata’ di nomine concordate con governo di turno e partiti. Il cda, per legge, per statuto e pessima interpretazione della legge stessa, è probabilmente considerato come un passacarte dove non esiste un reale potere di veto rispetto alle proposte sulle direzioni editoriali e dove l’indirizzo e controllo rimane sempre sulla carta”, la valutazione del consigliere Rai, Riccardo Laganà, eletto dai dipendenti, dopo il cda di oggi.
“In piena continuità con il passato, uno dei primi atti dei nuovi vertici è soddisfare la fame di poltrone che da sempre alimenta il potere di cui il servizio pubblico Rai è stato reso strumento, con i soldi pubblici, ha detto, ripreso da Ansa.
“È, evidentemente, la priorità rispetto ad un contratto di servizio, piano industriale ed editoriale ancora da definire che subirà i condizionamenti dalle nomine appena effettuate e non il contrario come dovrebbe essere. Nomine in assenza di criteri oggettivi, trasparenza che, talvolta, penalizzano qualificate professionalità da tempo in attesa della loro occasione sacrificando anche i principi della policy di genere alla quale dovremmo ispirarci”. “Un metodo istituzionalizzato dal precedente Ad che, come noto, ho ripetutamente stigmatizzato con forza in occasione delle varie tornate di nomine e che rende meno indipendente, credibile e rilevante la missione che Rai è chiamata a svolgere.

Nel mentre gli esponenti di partito possono ostentare giubilo o indignazione, a seconda dell’area politica di appartenenza, per la solita ciclica tornata di nomine, rimangono immutate e sempre più gravi le preoccupazioni per il futuro del servizio pubblico, per un canone messo in discussione dagli stessi che ora si riterranno soddisfatti per le poltrone occupate”. “Ora che sono sazi gli esponenti di governo e di partito, ha concluso, si accetti concretamente, anche in virtù dello sciopero appena revocato, la sfida di avviare un costruttivo confronto con le lavoratrici, lavoratori e i loro rappresentanti sindacali sui problemi che da tempo attanagliano e immobilizzano Rai e sul futuro del servizio pubblico”.